Gli ideatori lo presentano come il “Booking.com” dei ritiri spirituali. Si tratta del sito web “De Retiro” (bit.ly/3QW75RH), un servizio digitale gratuito che si propone di «connettere domanda e offerta» rendendo facilmente accessibili date, luoghi e soggetti che organizzano in Spagna, presso le proprie case o presso le parrocchie, momenti di spiritualità. Ne ha appena parlato “Aleteia” ispanofono (bit.ly/46pSEuU), mentre la scorsa primavera erano usciti due post, uno su “Aciprensa” (bit.ly/3NmYI0L) e l’altro su “Religión en Libertad” (bit.ly/3T0V5kv). Pensato a Madrid nella scia del lockdown, avviato dopo un accurato lavoro di contatti con «diocesi, gruppi e movimenti di diversi carismi» (come Emaús, Effetá, Hakuna, Proyecto Amor Conyugal, Bartimeo, ritiri del Regnum Christi o esercizi spirituali ignaziani), attualmente il sito offre informazioni e link su 600 ritiri, divisi in 16 tipologie e rivolti ad adolescenti, giovani, studenti universitari, fidanzati, coppie sposate e anche conviventi, mentre un motore di ricerca consente di contattare più di 500 parrocchie. L’utenza stimata dei ritiri nel Paese iberico è infatti di «circa 50mila persone all’anno». Ci sono anche un ancora acerbo account Instagram (bit.ly/3R2R9xg) e i link a due siti di podcast, “10 min con Jesús” e “Palabra de vida”, dove «si insegna a pregare». Val la pena sottolineare che l’iniziativa nasce in ambito laicale: così come i destinatari, sopra elencati, sono laici anche i suoi inventori, due sposi attivi in una parrocchia nei dintorni di Madrid intitolata a Nuestra Señora De La Moraleja. Di loro sappiamo i nomi di battesimo, Patricia e Santiago; che sono professionisti e imprenditori; che sono sposati da vent’anni, che hanno due figli e che Patricia era coordinatrice dei ritiri di Emaús presso la sua parrocchia. Ma né dal sito, né dalle tre fonti che ho citato è dato di apprendere il loro cognome. Chissà perché. © riproduzione riservata