Lo scorso luglio, al momento della pubblicazione dell’elenco dei partecipanti alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sottolineai la partecipazione, in qualità di membri e dunque con diritto di voto, di due «campioni» dell’evangelizzazione per le strade digitali: il fondatore di “Word on Fire” nonché vescovo di Winona-Rochester Robert Barron, eletto dalla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, e la creatrice di “iMisión” suor Xiskya Valladares. Vale la pena, pochi giorni dopo l’inizio dei lavori a Roma, vedere cosa questi due sinodali stanno condividendo sui rispettivi canali online.
Alla partenza per Roma, lo scorso 26 settembre, monsignor Robert Barron ha firmato un post (tinyurl.com/28dnnxkn) nel quale spiega ai suoi diocesani come funzionano i lavori (era delegato anche al Sinodo sui giovani) e quanto lo terranno lontano. Vi sottolinea anche tanto le sue speranze in ordine alla «grande continuità» del Sinodo «con la chiamata universale alla santità del Vaticano II e con la coerente enfasi postconciliare su una “nuova” evangelizzazione», quanto le sue preoccupazioni affinché le proposte per una Chiesa più inclusiva vengano discusse sulla base della Bibbia, della tradizione teologica e della legge naturale e non sulla base dei «sentimenti», i quali, «per quanto intensi, non costituiscono di per sé un argomento teologico ».
Sulla pagina Facebook pubblica di suor Valladares è cominciato il 28 settembre, giorno del suo arrivo a Roma, un fuoco d’artificio di testi scritti, immagini e reels tramite i quali condivide davvero ogni passo condivisibile del suo cammino sinodale, con una garbata ma significativa insistenza, per il momento, sulla sua condizione di donna più che su quella di “missionaria digitale”. Le molte decine di reazioni registrate da ogni post culminano nelle oltre settecento che premiano le foto in cui è ritratta, venerdì, con papa Francesco nell’Aula Paolo VI (tinyurl.com/yckmfrfb). Il suo testo commenta: «Uno dei momenti più belli della mia vita. Parliamo con calma, senza alcuna fretta». E certo spera che anche nel vivo del confronto intorno ai tavoli di lavoro dell’Assemblea le sinodali e i sinodali sapranno parlare «con calma, senza alcuna fretta», del cammino che la Chiesa ha davanti.