Guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate. (Sal 8,4)Resto incantato, Signore, a contemplare le tue meraviglie, il cielo, la luna e le stelle opera delle tue mani. Incanto che provoca in me la commozione per chi, avendo ricevuto un dono incommensurabile, sa di non poter nulla fare, dire o dare per disobbligarsi. Pregare ringraziando non basta. Se le labbra sciolgono il balbettio d'amore nel dire al mio Signore quanto grande e generoso Amore consegni al suo servo è forza di ogni credente, ma basta? Non hai bisogno Signore del mio grazie, non hai bisogno delle mie preghiere. Grande è il tuo Amore e nulla aggiunge, e come potrebbe, una sola parola alla tua sconfinata grandezza. Continuerò a pregare comunque, a ringraziarti. Lo farò per ricordare a me stesso la straordinaria gratuità del mio Dio, l'immenso dono del suo sguardo creatore per il quale il suo popolo si muove, si orienta, vive. Pregherò con le semplici parole del cuore, soffio dell'anima, vento debolissimo che, incapace di abbracciare il cielo, lo sfiorerà soltanto per ritornare dentro di me come pioggia e raccontare al mio cuore quanto il mio grazie sia inadeguato. Ma è dovere di chi crede è ricordare i doni ricevuti, il cielo, la terra, il mare e custodirli con onore per l'onore di averli ricevuti.
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