In vista del 50° di sacerdozio di papa Francesco, che cade il 13 dicembre, il social network di preghiera Hozana ( bit.ly/2LpGBXW ) ha pensato, come regalo, a una speciale "colletta": da martedì 3 fino all'anniversario una comunità digitale appositamente costituitasi sta pregando per lui. L'elenco degli iscritti – più di 21mila a oggi – gli è stato consegnato come un grande «biglietto d'auguri» lunedì, durante un'udienza agli imprenditori francesi riuniti nel «Voyage du bien commune» tra i quali anche Thomas Delenda, fondatore di Hozana. Questo social network, ancora assente dalla Rete italofona, è nato in Francia nel 2014 per poi espandersi, con una certa forza attrattiva (360mila membri sinora) nelle aree ispanofone, lusofone e anglofone. Come altri suoi omologhi offre sostanzialmente un sostegno alla preghiera, puntando molto sul rendere ciascuna orazione individuale, grazie al network degli aderenti, un atto comunitario: perché «un cristiano solo è un cristiano in pericolo». Ha ragione Delenda a sottolineare che «la preghiera può trasformare i nostri cuori e può cambiare il mondo» e che ciascuno di noi può farsi aiutare dal proprio smartphone a pregare meglio, sentendo più tangibile il legame tra preghiera individuale e preghiera comunitaria. Non va però dimenticato che tale legame è comunque inscritto nella liturgia della Chiesa, anche a proposito della preghiera per il Papa, che è solo uno dei suoi tanti «progetti». Il testo echeggia la francescana Preghiera semplice; il gesto si propone come risposta al «Pregate per me» che Francesco pronuncia, spesso accoratamente, al termine di ogni incontro pubblico. A quanti si sono iscritti al programma giungono ogni giorno materiali sul Papa e il suo magistero e un'intenzione di preghiera specifica per lui e/o per la Chiesa. Ma tutto ciò è solo la forma digitale di qualcosa che i cattolici fanno da secoli ogni giorno nel mondo, a ogni Messa, nel momento più solenne della Preghiera eucaristica.