Precisa e più produttiva, oltre che compatibile con l'ambiente. È l'immagine (concreta) della nuova agricoltura che approfitta delle tecnologie legate al 4.0, così come di tutte le applicazioni che derivano dagli sviluppi del web. Agricoltura supermoderna, che cerca di ottimizzare i processi produttivi, ridurre i costi di produzione, migliorare la qualità e sostenibilità ambientale. Tutte cose possibili e auspicabili, per le quali tuttavia occorre essere preparati e assistiti. Anche perché l'agricoltura tradizionale continua ad esistere.
Per questo è stata addirittura creata una società pubblico-privata - Ibf Servizi -, che ha come obiettivo principale quello di affiancare le aziende nell'adozione di soluzioni tecnologiche innovative. Nata da Ismea e Bonifiche Ferraresi, adesso Ibf Servizi si accresce con l'ingresso di Leonardo, che partecipa all'iniziativa attraverso e-Geos (società di Telespazio e dell'Agenzia spaziale italiana), e A2A Smart City (società del Gruppo A2A). A disposizione del lavoro dei campi, potrebbero presto esserci le tecnologie satellitari così come la capacità di sviluppare e gestire infrastrutture pensate per i servizi digitali integrati e connessi in rete.
Ma, in concreto, a cosa serve tutto questo? Gli esempi per capire ci sono. Basta pensare al controllo delle coltivazioni, al supporto nelle decisioni per l'irrigazione e la difesa dagli agenti patogeni, fino alla fornitura di mappe di prescrizione per semina e concimazione. Gli addetti ai lavori precisano: si tratta di una molteplicità di attività "modulabili", efficaci su piccoli appezzamenti e grandi estensioni. Tutto secondo un principio - «fare la cosa giusta nel posto giusto al momento giusto» -, che più che altro ha lo scopo di ridurre gli sprechi, aumentare le rese e ottimizzare i processi. Con un notevole miglioramento dei bilanci delle imprese, oltre che della tutela ambientale.
Agricoltura razionale, quindi, non contro ma per l'agricoltura tradizionale. Percorso ideale che si scontra con la necessità di investimenti, che non sempre sono alla portata di tutti. A frenare tutto però c'è anche dell'altro. Governare l'agricoltura di precisione necessita anche di una preparazione tecnica di non poco conto. E non solo. Accanto ai tecnicismi occorre conservare quella sapienza produttiva che deriva dalla tradizione. È allora un delicato equilibrio che occorre trovare e mantenere: quello fra una tradizione da valorizzare e una tecnologia da usare con attenzione.
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