I buoni principi di “This is us”
mercoledì 20 febbraio 2019
Sono andati in onda lunedì scorso su Fox Life (canale 114 di Sky) il nono e il decimo episodio della terza stagione della serie statunitense This is us con al centro le vicende della famiglia Pearson tra figli naturali e adottati, bianchi e neri. Sviluppata su più livelli temporali, la serie racconta sul piano del passato di Jack e della moglie Rebecca che crescono i figli Randall, Kate e Kevin, mentre sul piano del presente i tre figli sono adulti e hanno messo su famiglia o comunque hanno le loro storie sentimentali. Randall è sposato con Beth e ha tre figlie di cui una si dichiara attratta dalle donne. Kate ha sposato Toby e ora cerca a tutti i costi di avere un figlio ricorrendo alla fecondazione artificiale. Kevin ha iniziato una convivenza con Zoe cugina di Beth, mentre cerca notizie sulla vita del padre e dello zio durante la guerra in Vietnam. Già da questo si capisce che siamo di fronte a uno spaccato sulla società americana con tutti i suoi problemi di integrazione, di diritti civili, di ripercussioni delle guerre, questioni etiche e morali, ma anche politiche. Proprio il decimo episodio vede Randall impegnato in una difficile campagna elettorale che per alcuni mesi lo distoglie dalla famiglia. Riuscirà a riconquistare le sue quattro donne la sera dell'ultimo dell'anno con una torta di mirtilli e vedendo con le figlie i film di Natale. Per di più, se anche sembrava impossibile, vince le elezioni. Sulla frase «Ho vinto!» si chiude l'episodio. In realtà, Randall ha vinto soprattutto perché ha ricompattato la famiglia. Questo è l'elemento positivo di una serie in cui non tutto, ovviamente, è da prendere come oro colato, ci mancherebbe altro, qualcosa va anche presa con le molle. Ma non è frequente nelle fiction sentire affermazioni come quelle di Randall: «Con il tempo ho capito che è più importante essere un brav'uomo che un grand'uomo», oppure: «Questa famiglia è ciò che mi rende speciale e voi quattro ciò che mi rende grande». Adesso ci sarà da capire come evolveranno alcune situazioni e come si svilupperà un terzo spazio temporale ventilato da Randall: «Mi sento come un vecchio burattino di cui mio padre da lassù tira i fili». Intanto, accontentiamoci di qualche buon principio.
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