Guai a voi!
domenica 23 marzo 2025
A proposito dell’infelicità, Gesù ne fa il tema principale del suo discorso che, nel Vangelo di Matteo, tiene contro gli scribi e i farisei, che pure sono credenti osservanti, animati dalla preoccupazione di agire in conformità con la legge divina. «Guai a voi!», ripete Gesù contro di loro, non meno di otto volte, tante quante sono i «beati» del suo grande discorso delle beatitudini (Mt 23,13-16.23-29). Da dove viene dunque questa infelicità? Da una fonte che Gesù individua con precisione: l’ipocrisia, cioè l’incoerenza tra i principi proclamati e le azioni concrete. È possibile vivere felici quando esiste un abisso tra ciò che dichiaro essere il bene e quello che realmente io faccio della mia vita? Il rimprovero rivolto ai farisei, tuttavia, ha di che inquietare pure noi. Siamo certi di vivere appieno il Vangelo che annunciamo? Non avvertiamo, spesso, la distanza tra quello che vorremmo e ciò che facciamo? Sicuramente sì, ma tale distanza si trasforma in ipocrisia solo dopo che abbiamo gettato la spugna, quando abbiamo rinunciato, in nome di un realismo rassegnato, al cammino della santità. Ipocrita non è colui che non vive il proprio ideale, ma chi ha rinunciato a viverlo. Finché il nostro cuore ci spinge in avanti, fintantoché noi crediamo che Dio può fare in noi meraviglie, possiamo ancora ascoltare la musica delle beatitudini. © riproduzione riservata
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