Gli splendori della Venezia del '700 nei Vespri cantati di Antonio Lotti
domenica 29 aprile 2007
I diari di viaggio dei turisti stranieri che tra XVIII e XIX secolo hanno attraversato in lungo e in largo il nostro Paese rappresentano un'inesauribile fonte di notizie sui più disparati elementi che animavano il panorama musicale italiano dell'epoca, dalle prassi esecutive alla fortuna goduta in vita da autori e interpreti. Testimonianze di grande valore, riportate da figure autorevoli, competenti e appassionate come Charles Burney, egli stesso compositore, organista e storiografo, i cui celeberrimi reportage rappresentano ancora oggi preziosi strumenti ricchi di interessanti informazioni. Approdato a Venezia intorno al 1770, lo studioso inglese ebbe modo di verificare di persona lo splendore e il fasto che avvolgevano in ogni suo aspetto la vita artistica e religiosa della Serenissima; così, assistendo nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo alla processione annuale guidata dal Doge, si trovò immerso in «musiche gravi e maestose, nello stile della migliore tradizione liturgica», tali da disporre «lo spirito alla carità, spogliandolo da ogni passione grossolana e sensuale». Ne era autore Antonio Lotti (1666-1740), compositore a lungo attivo tra Dresda e Venezia, città dove operò presso l'Ospedale degli Incurabili (uno dei quattro enti caritativi che offrivano alle giovani orfane loro ospiti un'istruzione musicale di primissimo livello) e dove ricoprì le cariche prima di cantore, poi di organista e infine di maestro di cappella presso la Basilica di San Marco. Di lui si sono sempre lodati il magistero della scrittura contrappuntistica, la naturalezza espressiva e l'originalità nel trattamento della struttura armonica, caratteristiche tutte che trovano riscontro nei lavori più conosciuti del suo repertorio sacro, come l'imponente Miserere a quattro voci e soprattutto gli splendidi Salmi per i Vespri, recentemente incisi dall'ensemble corale Sächsisches Vocalensemble e da quello strumentale della Batzdorfer Hofkapelle diretti da Matthias Jung (cd pubblicato da Cpo e distribuito da Sound and Music); opere in cui la sensibilità estetica e la modernità inventiva d'impronta barocca vengono forgiate da Lotti su principi di austera e profonda spiritualità, destando in primis la stupita ammirazione dell'esigente Lord Burney.
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