Da gennaio scattano alcuni aumenti sulle pensioni del Fondo Clero. L'indice del costo della vita è stato infatti calcolato in aumento +1,7% che l'Inps applicherà nel 2022 su tutti gli assegni mensili. L'analogo indice per il 2021 è stato confermato senza correzioni a “zero”, e non dà luogo a conguagli a credito o a debito su quanto già riscosso. La pensione minima dei ministri di culto si attesta quindi a 525 euro mensili, mentre sale a 6,06 euro la maggiorazione (detta anche “supplemento” o “quota aggiuntiva”) che si applica su ogni anno oltre il minimo di 20 di contributi. Con 40 anni di versamenti spetta una pensione lorda di 676,20 euro (somma del trattamento minimo e di venti maggiorazioni) che in genere viene maturata da gran parte degli iscritti al Fondo. I nuovi aumenti si riflettono sulle pensioni di vecchiaia ordinaria, di vecchiaia anticipata e di invalidità. Ne beneficiano anche le poche pensioni di reversibilità liquidate a sorelle, a fratelli e genitori a carico di ministri di culto deceduti.
Inoltre i pensionati del Fondo che riscuotono anche un'altra pensione obbligatoria (in genere per insegnamento) saranno soggetti nel 2022 a una ritenuta di un terzo della pensione clero, per un importo rivalutato, sulle pensioni anticipate, fino a 225 euro.
In ogni caso, sulla somma dei trattamenti percepiti si applica dal nuovo anno un criterio di rivalutazione diverso dal precedente. L'adeguamento viene cioè applicato con un sistema “a fasce”, che tuttavia non comporta variazioni per le pensioni entro 2.062 euro.
Riforma fiscale. L'importo annuale di una pensione al clero non supera in genere gli 8.800 euro. Si tratta di un valore che assume un particolare rilievo nel contesto di una riforma del fisco, annunciata con un abbattimento delle imposte, una revisione delle detrazioni Irpef e con un'estensione degli importi sostanzialmente esenti da imposte (area no tax). Per la sola aliquota Irpef, ora al 23 %, la pensione clero non subisce variazioni.
Religiosi. Gli adeguamenti dell'Inps entrano anche nei conventi e nei monasteri. L'economo in carica potrà registrare nel 2022 il nuovo importo dell'assegno sociale di 468,10 euro per tredici mensilità, con un aumento sul 2021 di 7,82 euro.
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