Gli italiani consumano meno ortofrutta. Il popolo del "Giardino mediterraneo" (che quasi non esiste più), sembra abbia voltato le spalle a quei prodotti che hanno contribuito a rendere famoso quel Made in Italy che tutti ci invidiano e imitano. Ma tant'è, i numeri " quelli rilevati dall'Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut " parlano chiaro e sono impietosi. Se in tutto il 2009 ogni famiglia aveva ridotto la spesa ortofrutticola di 10,3 chili, nel primo semestre 2010 (sull'analogo periodo del 2009) ne ha acquistato in media 5,09 chilogrammi in meno (-2,77%), con un calo di spesa media di 10,90 euro (-3,39%), calcolando frutta e verdura fresche con ortaggi surgelati. Solo per il fresco (ortaggi e frutta) c'è un secco calo di 5 kg (-2,78%) e di 10 euro per nucleo (-3,30%). Certo, sono cresciute le famiglie che acquistano frutta e verdura, ma è calata la quantità media comperata per nucleo. A fare maggiormente le spese della situazione, è stata la frutta (-3 kg per famiglia) rispetto alla verdura (-2 kg per nucleo), ma è un dato che certamente non consola. Così come non è di conforto il fatto che, in valore, il mercato ortofrutticolo nazionale sia cresciuto dello 0,10% arrivando a 7 miliardi e 305 milioni di euro.
Di fronte a una situazione di questo genere, gli esperti sembrano avere un'opinione chiara: si tratta dell'effetto " pesante " del cambiamento delle abitudini alimentari davanti al quale, tuttavia, non sono più sufficienti le vecchie ricette. La più forte attenzione alla soddisfazione del consumatore e alla qualità (quella percepita oltre che quella reale), non possono più essere perseguite solamente con migliori, più coordinate e più efficienti aggregazioni dei produttori. Il messaggio, a ben vedere, è sempre lo stesso. Non basta saper produrre bene, e non basta nemmeno essere in grado di arrivare in maniera efficace sui mercati: occorre saper vendere, che, oggi, si traduce nella capacità di saper parlare con i consumatori in modo nuovo, comprensibile e affidabile. Non è un traguardo facile da raggiungere. E non sembrano essere sufficienti le strategie che puntano tutto sulla tipicità e sugli acquisti diretti dal contadino. L'Osservatorio sui consumi, infatti, ha rilevato come, nel primo semestre 2010, le famiglie italiane hanno acquistato il 49,8 % di frutta fresca nella Gdo (il 51,5% in valore), in calo, invece, gli acquisti presso ambulanti e mercati che dal 23,7% in quantità passano al 22,8%, con il valore che scende al 21,2 dal 21,8% del 2009. Il fruttivendolo tradizionale, subisce poi un calo in volume e un leggero incremento in valore con il 19,9% rispetto al 19,7% del 2009; ed è stata registrata come "lenta e costante" la crescita dei discount. Ancora più complesse sono, infine, le dinamiche di scelta collegate al prezzo. Insomma, l'ortofrutta italiana si trova davanti ad una "bella" sfida, che va affrontata con decisione e consapevolezza, ma alla quale occorre rispondere subito e senza divisioni.
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