Giornalisti, la Naspi diventa più celere
martedì 2 aprile 2024
I
l 1° luglio 2022 ha segnato il trasferimento all’Inps dei giornalisti assicurati all’Inpgi, l’ente di previdenza di categoria. L’operazione non ha interessato il settore delle collaborazioni, detto “Inpgi 2”, che prosegue immutato nel suo impianto di contributi e prestazioni che per chi svolge in autonomia la professione. Ai giornalisti dipendenti da aziende editoriali sono ora applicate le stesse disposizioni in vigore per la generalità degli assicurati del grande Istituto di previdenza. Comprese le regole in materia di disoccupazione, ma con alcune particolarità richiamate da un recente messaggio dello stesso Inps (n. 1043 dell’11 marzo). Infatti l’indennità di disoccupazione è stata liquidata ai giornalisti senza lavoro, durante il periodo 1° luglio 2022- 31 dicembre 2023, applicando ancora i requisiti previsti dal Regolamento dell’ex Inpgi. E quindi: cessazione involontaria del rapporto di lavoro, almeno tre mesi (pari a 13 settimane) di contributi versati, iscrizione all’ex Inpgi da almeno due anni. Questa condizione ha dato diritto a una indennità mensile pari al 60% della retribuzione media degli ultimi 12 mesi lavorati, rispettando come massimale la retribuzione di un redattore ordinario. Di fatto questo riferimento risulta datato nei numeri perché si tratta degli importi retributivi previsti dal contratto di lavoro giornalistico ora scaduto da 8 anni e non ancora rinnovato. L’aggiornamento del contratto e delle retribuzioni potrebbe dar vita ad un particolare contenzioso per la riliquidazione delle indennità di disoccupazione già corrisposte. Terminato il periodo transitorio, dal 1° gennaio 2024 i giornalisti con contratto di lavoro subordinato hanno diritto alla stessa indennità di disoccupazione (Naspi) dei lavoratori dipendenti. Domande da presentare esclusivamente in modalità telematica, indicando la qualifica “giornalista”. L’Istituto di previdenza interviene ora per rendere più celere il pagamento dell’indennità Naspi. Agli uffici sono state diramate istruzioni per attivare controlli automatici sull’istruttoria delle richieste e, in fase di prepagamento, per le dichiarazioni di responsabilità inerenti i periodi di disoccupazione. L’indennità, per previsione del decreto legislativo n.22/2015, è soggetta ad un massimale che viene rivalutato ogni anno. Nel 2024 la Naspi non può superare 1.550,42 euro al mese. © riproduzione riservata
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