A parte gli appuntamenti canonici con la Veglia o la Messa da San Pietro o la benedizione Urbi et orbi, la tv a Pasqua, un po' come succede a Natale, rivede i palinsesti in funzione della festa. Ecco allora film come Risorto, La passione di Cristo o Maria Maddalena. Ma anche un'attenzione tutta particolare alla città di Gerusalemme in cui domenica si è distinta Rete 4 proponendo intorno a mezzogiorno il film documentario Gerusalemme - La città santa e in chiusura di giornata, a mezzanotte, In itinere: speciale Terra Santa, di Safiria Leccese, che di fatto ha seguito un viaggio dell'Opera romana pellegrinaggi guidato da don Giovanni Biallo. A metà strada tra il documentario e il reportage, con i commenti del teologo e artista padre Marko Ivan Rupnik, lo speciale di Rete 4 ripercorre in un'ora o poco più i luoghi della cristianità da Nazareth a Gerusalemme, registrando motivazioni ed emozioni dei pellegrini, privilegiando quell'aspetto miracolistico particolarmente caro alla Leccese che qualche anno fa aveva dato origine al dibattuto programma La strada dei miracoli. Ciò non impedisce alla giornalista di fornire, soprattutto a chi non ha ancora vissuto un pellegrinaggio in Terra Santa, una documentazione essenziale sugli ambienti e i momenti fondamentali della storia di Gesù Cristo: dall'annunciazione alla morte, fino alla resurrezione. Di diverso taglio, ma incentrata sempre su Gerusalemme, anche la puntata di Città segrete, a cura di Corrado Augias, andata in onda domenica alle 21,20 su Rai 3. In questo caso, alla narrazione storico-artistica si aggiunge quella politico-sociale di una città che resta, non solo a giudizio di Augias, «il centro del mondo e la chiave per la pace in Medio Oriente». Quanto al Nazareno, il noto giornalista, premette di fermarsi alla storia: «Non parliamo qui del Cristo della fede, ma del Gesù storico, anche perché la sua figura giganteggia anche senza la fede». La chiave di lettura dei fatti evangelici, che poi è solo una parte di un programma che dura un paio d'ore, è dunque esplicitata in partenza, anche se Augias in televisione, lo dobbiamo riconoscere, fa un po' meno il laico duro e puro rispetto a quando risponde alle lettere su Repubblica.
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