Prosegue la riforma della Cassa geometri avviata nel 2007. Nel cammino verso la pensione, dal prossimo anno entrano in vigore nuovi requisiti per ottenere l'assegno di vecchiaia. Seguendo il percorso graduale che, entro il 2015, aumenta il minimo di contributi a 35 anni, è ora richiesta un'anzianità contributiva di almeno 32 anni, valida nel corso del biennio 2009/2010. Tuttavia chi raggiunge i 65 anni con soli 30 anni di contributi (il vecchio requisito) potrà ancora ottenere la pensione, liquidata però col calcolo contributivo. In questo caso si applica per equità il criterio del pro rata: calcolo retributivo su tutti i versamenti fino al 2006 e calcolo contributivo sui versamenti dal 2007 in poi.
Dal prossimo anno aumentano anche alcuni importi dei contributi dovuti alla Cassa geometri: il contributo soggettivo minimo sale da 1.750 a 2.000 euro, il contributo percentuale soggettivo resta fermo al 10,5%, mentre il contributo integrativo minimo sale da 700 ad 800 euro. I geometri nuovi iscritti alla Cassa e la folta schiera di praticanti possono tuttavia contare sulla riduzione dei contributi, di un quarto per i primi due anni di iscrizione alla Cassa e della metà nei tre anni successivi. Una nuova riduzione interessa i geometri pensionati di quest'anno che dal 2009 potranno pagare la contribuzione minima ridotta di un terzo.
Versamenti 2008. Anche per quest'anno è possibile versare entro il 15 dicembre i contributi minimi per il 2008, aggiungendo i soli interessi del 6% su base annua, interessi che saranno riscossi con i Mav del 2009.
Collaborazioni. Per i geometri e per gli altri liberi professionisti riemerge un valido aiuto per anticipare od incrementare la pensione. Si tratta della possibilità di riscattare vecchi periodi lavorativi, recentemente confermata dall'Inps (messaggio n.25982), una facoltà generalmente poco utilizzata dagli interessati.
Questa particolare forma di riscatto si riferisce alle attività assicurate nella Gestione separata delle collaborazioni, sia dai liberi professionisti senza cassa di previdenza sia dai professionisti che, insieme alla previdenza della propria Cassa professionale, aggiungono collaborazioni soggette alla Gestione Inps.
Sono riscattabili " ed è questa la parte più interessante " periodi lontani nel tempo ben prima che iniziasse, nel 1996, la gestione separata per i collaboratori, periodi che altrimenti non sarebbero mai rientrati in una pensione. Si tratta quindi di vecchie collaborazioni coordinate e continuative, che vanno documentate attraverso le dichiarazioni fiscali del tempo, quali redditi di lavoro autonomo (Tuir, ex art. 49, comma 1 e comma 2).
Il riscatto, per un massimo di cinque anni di contributi, non è gratuito. L'onere, a carico del professionista, viene calcolato in base all'aliquota contributiva in vigore al momento della richiesta. È necessario che, alla data della domanda, sia presente almeno un contributo accreditato nella Gestione dei collaboratori.
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