L’era del Tik Tok dominante sui social e quella dell’egemonia calcistica del tiki-taka di Pep Guardiola, forse non contempla abbastanza la grande bellezza dell’Atalanta e del suo grande allenatore, Gian Piero Gasperini. Il “Gasperson” di Bergamo ha dato una lezione di calcio al Napoli capolista di Antonio Conte calando un tris che avrebbe strabiliato persino il genius loci Diego Armando Maradona, che da Lassù, siamo certi che avrà sentenziato: ma un calcio così si gioca solo in paradiso. L’Atalanta è la Dea del football e quella di Napoli è stata la cronaca di una vittoria annunciata. Perché Gasperson lavora di fino con la tattica, piazza il gigante Hien su Lukaku e l’amuleto di Conte diventa un colosso dai piedi d’argilla. Poi lascia in panchina bomber Retegui e al funambolo Lookman (uno da Pallone d’Oro) affianca davanti il geometrico e sempre più fuoriclasse De Ketelaere, sul conto del quale una leggenda come Paolo Maldini non si era affatto sbagliato. Bastano 45 minuti alla Dea per trasformare la capolista in una piccola provinciale che deve arrendersi alla doppietta di Lookman e quando esce di scena De Ketelaere entra Retegui che, sul campo che fu del recordman dei goleador Higuaìn, chiude i giochi con 11 gol su 11 gare disputate. Bergamo sempre più alta sogna in tricolore e per ora può permettersi di farlo anche la Fiorentina di Don Raffaè Palladino. Lo stesso discorso fatto per il veterano Gasperini va applicato al giovane Don Raffaè. Tutti, da tempo, Guardiola compreso, parlano di De Zerbi, ora al Marsiglia (2° a 6 punti dal Psg) come del “mister futuro”, ma il Palladino che ha fatto benissimo al Monza e che ora
fa volare i viola di patron Commisso allora per noi è “Capitan America”. Nella sua Fiorentina riesce a far segnare persino Kean, il quale mata il Toro. Il Genoa vince a Parma e fa debuttare Balotelli, ora atteso al primo gol. Aspetta e spera... È quello che pensano anche i tifosi romanisti. Roma panchina aperta. Giallorossi feriti a morte a Verona dal gol, del 3-2, di Magnani, come Nannarella di Roma città aperta. Quarta sconfitta in campionato, la terza del povero Juric, un tecnico sfiduciato dal primo giorno che ha messo piede a Trigoria, dove ormai regna il caos. È caos calmo a Milanello dove ormai Fonseca chiede a Reijnders di fare il Leao. L’olandese volante obbedisce e segna il gol-vittoria nel derbyno con il Monza, mentre Leao è ormai un separato in casa da 6,5 milioni a stagione, fino al 2028, e nessuna richiesta sul mercato per l’ex “signor 100 milioni”. Tanto chiedevano al Milan per Leao meravigliao a giugno 2022, l’anno dello scudetto del Milan di Pioli. Lo scudetto a Milano può vincerlo solo l’Inter che soffre ma a “muso corto” supera il Venezia del tenace Eusebio Di Francesco, il quale lamenta tante pacche sulle spalle, molti elogi, ma appena 8 punti in classifica che indicano la via della B. Se si è allargata la corsa scudetto, lo fa pure la zona salvezza che, dal Torino (14 punti) al Lecce (penultimo a 8), coinvolge mezza Serie A. Che vinca e che si salvi chi può.
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