Può succedere che sia necessario un evento storico o giù di lì per scoprire il valore dei canali tematici, quelli che di fatto parlano di una sola cosa o propongono un solo genere televisivo. È così che martedì scorso ci siamo lasciati prendere da Focus, il canale tematico di Mediaset (sul telecomando al numero 35 del digitale terrestre) dedicato a scienza, ambiente e tecnologia. L'occasione era ghiotta: il primo volo suborbitale con soli civili a bordo, ovvero l'avvio del turismo spaziale nella giornata simbolo dello sbarco sulla Luna, quel 20 luglio dell'ormai lontano 1969. Focus ci ha costruito sopra una maratona televisiva dal titolo Turisti nello spazio con una serie di documentari in onda da mezzogiorno fino all'alba del giorno dopo, ma soprattutto con la diretta, nel primo pomeriggio, del volo della New Shepard, la navicella di Blu Origin che ha portato nello spazio il suo proprietario, Jeff Bezos (quello di Amazon), suo fratello Mark, il 18enne olandese Oliver Daemen e l'82enne aviatrice americana Wally Funk (come riferito ieri a pagina 13 nell'articolo Il turismo dei super-ricchi). Su Focus, attraverso uno speciale condotto dal giornalista scientifico Luigi Bignami, è stato possibile seguire e ascoltare i commenti sui dieci minuti del volo dal costo esorbitante che ha portato la New Shepard oltre i cento chilometri della Linea di Kármán, che per convenzione determina l'inizio dello spazio, per poi ridiscendere e atterrare nel deserto del Texas. Dieci minuti oltre i quali abbiamo capito che il turismo spaziale non è solo un gioco per milionari, ma serve alla scienza soprattutto come sperimentazione della vita in assenza di gravità. Dopo di che il Dossier Bezos ci ha raccontato chi è il papà di Blue Origin e il business miliardario che si cela dietro la cosiddetta New Space Economy. Da un canale tematico, almeno su questo, in un giorno abbiamo imparato molte cose.
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