Si parla molto di Afghanistan e soprattutto se n'è parlato nei giorni scorsi quando l'aeroporto di Kabul è stato preso d'assalto dalla popolazione locale per fuggire dai talebani tornati al potere. Ancora ci interroghiamo sul perché gli americani e gli alleati abbiano abbandonato il Paese al suo destino, ma anche su cosa realmente sappiamo dell'Afghanistan e dei talebani. Per cui ben vengano i contributi informativi seri che possono arrivare dalla tv o dalla rete, anche perché, come detto altre volte, la televisione ormai più che dal televisore passa dal computer, dal tablet e dallo smartphone. A questo proposito c'è il canale culturale europeo arte.tv (disponibile in streaming gratuitamente in Italia perché finanziato con il canone televisivo in Francia e Germania), che sta proponendo sei documentari sull'Afghanistan realizzati tra il 2019 e l'agosto 2021. Con i reportage Afghanistan: la vita nel regno dei talebani e Afghanistan: civili in pericolo vengono ripercorse proprio le ore precedenti alla riconquista di Kabul da parte dei talebani, fino alle drammatiche scene delle madri che passano i bambini ai soldati americani e alle persone che si aggrappano agli aerei militari in decollo dalla capitale afghana. Negli altri reportage (ricordando che la programmazione di arte.tv si compone per oltre la metà di documentari) si descrive tra l'altro la condizione delle donne, in particolare con il documentario Afghanistan: partorire nel caos, ma anche con Afghanistan: la sindaca in lotta contro i talebani dedicato a Zarifa Ghafari, la prima donna a ricoprire la carica di sindaco. Non mancano in alcuni di questi reportage immagini molto dure come la fustigazione di una giovane punita pubblicamente, dopo un processo sommario, per aver telefonato a un uomo. Se fosse stata sposata sarebbe stata lapidata. Questo è l'Afghanistan dei talebani. E arte.tv ce lo racconta senza sconti.
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