Ancora ore di incertezza per gli artigiani e i commercianti assicurati all'Inps. È stato firmato l'atteso decreto ministeriale che prevede un esonero anche per i lavoratori autonomi dal versamento dei contributi 2021. Tuttavia, fino a quando il provvedimento non sarà ripreso ufficialmente dall'Inps (è auspicabile un messaggio nelle prossime ore) è sempre valida la prima scadenza del 16 maggio, una domenica, e che slitta quindi a lunedì 17.
Secondo le regole di categoria, gli artigiani sono tenuti a versare la prima rata trimestrale dei contributi minimi di 959,04 euro, mentre per i commercianti è di 962,64 euro, essendo questi obbligati ad aggiungere una quota dello 0,9% per finanziare la cosiddetta "rottamazione delle licenze" (o "indennizzo commercianti") prevista solo nella loro assicurazione. Questi importi sono indipendenti dal reddito d'impresa del 2020, e benchè siano immutati dallo scorso anno in questa tornata appaiono più onerosi del solito. Pesano infatti le difficoltà economiche personali e di settore, aggravate dalle restrizioni e dalle chiusure imposte dal Covid.
Ne ha tenuto conto la legge di bilancio di quest'anno, che ha previsto, in aggiunta agli eventuali ristori, un apposito Fondo per l'esonero fino a 3.000 euro dei contributi Inps dei lavoratori autonomi. Si tratta di una misura straordinaria destinata al sostegno dei redditi degli artigiani e dei commercianti e a stimolare una più rapida ripresa economica. Per questo Fondo il decreto ministeriale regola particolari requisiti relativi a reddito e fatturato (richiesta la riduzione del 33% sul 2020). Al Fondo hanno accesso infatti anche i collaboratori della Gestione Separata Inps, i liberi professionisti e i medici volontari che da alcuni mesi stanno rafforzando le strutture ospedaliere impegnate per l'epidemia. La circolare dell'Inps n.17 del 9 febbraio scorso ha riepilogato i nuovi importi dovuti da artigiani e commercianti e le relative scadenze di pagamento per il 2021, senza considerare l'arrivo certo del Fondo (in dubbio solo i tempi di applicazione) che introduce in pratica ad un "2021 anno bianco" dai versamenti dovuti all'Istituto, fatti salvi gli obblighi con l'Inail.
Non si può escludere che alcuni contribuenti, per prudenza o correttezza, abbiano già provveduto ad onorare la scadenza di rito, trovandosi ora beffati dal decreto dell'ultima ora.
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