Scrive un prete romano di 80 anni, con 53 di Messa
alle spalle: due pagine fitte vergate a mano
per raccontare la storia tristissima e «umanamente
senza speranza» di una famiglia di suoi parrocchiani.
Ruben R. è un giovane peruviano, che lavora solo due ore al giorno per una ditta di pulizie, mentre la moglie, incinta, ha dovuto interrompere la sua attività di colf. Non potendo pagare l’affitto, è arrivato lo sfratto esecutivo e i due se ne sono andati altrove, con un debito di 15mila euro e una sentenza del
Tribunale che impone a Ruben il blocco dello stipendio. La causa per lo sfratto ha anche impedito il rinnovo del passaporto e di conseguenza la possibilità di lavorare. «La moglie sta per partorire, l’assistenza malattie è sospesa – scrive desolato l’anziano sacerdote –, è rimasto indietro con l’affitto della nuova casa, non ci sono i soldi per fare la spesa, qualche anima buona dà ciò che può, provvidenza!». E, chiedendo un aiuto ai lettori ai Avvenire, conclude: «Spero e prego perché sia possibile questo miracolo». Chi vuole aiutare Ruben e la moglie anche con un piccolo contributo, può versare sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT 65 P0558401626000000012201
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