Un terzo delle notizie religiose degli ultimi giorni racconta, per lo più dal Medio Oriente, storie di uomini che in nome della propria fede infliggono o subiscono sofferenza ad altri uomini. Spesso ho sottolineato che è uno degli argomenti religiosi più frequentati dai media, a maggior ragione in queste settimane in cui il riposo estivo rallenta il flusso delle altre storie. E poi c’è il 70° anniversario della bomba atomica su Hiroshima (e Nagasaki): la relazione tra violenza e religione, in quel tragico evento, non è immediata, ma gli uomini di fede, e segnatamente i cristiani, non smettono di interrogarsi sulle proprie responsabilità, passate e presenti. Le principali fonti si rincorrono nel raccontare di un’iniziativa interreligiosa a Hiroshima, del pellegrinaggio organizzato dal Consiglio ecumenico delle Chiese e di un documento dei vescovi cattolici giapponesi. Ma anche del cappellano militare Usa che “benedisse” la missione dei due bombardamenti, nonché dei 4 gesuiti tedeschi che si salvarono miracolosamente dalla bomba e ne attribuirono il merito alla protezione della Madonna. Forse perché sono di una generazione alla quale, in prima media, si dava da leggere “Il gran sole di Hiroshima”, mi hanno colpito in particolare queste parole di monsignor Takami, vescovo salesiano di Nagasaki, riportate dalla “Misna” (http://tinyurl.com/p76tdbm): «Il numero di coloro che hanno sperimentato l’atomica nelle due città va diminuendo e i giovani – anche prossimi alle due città – nemmeno conoscono le dimensioni della tragedia. Per questo sentiamo l’urgenza di un piano che consenta la trasmissione da generazione a generazione della memoria dell’atomica e delle loro esperienze». L’articolo spiega che egli pensa soprattutto ai giovani giapponesi, ma la preoccupazione che la memoria di questa tragedia sia alimentata è da condividere a livello globale. Perché non resti solo il patrimonio di “Fallout 3” e degli altri videogame “postapocalittici”, di gran successo ma di dubbio impatto dissuasivo.
Pausa estiva per la rubrica,
l’appuntamento con i lettori è per il 26 agosto.
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