Ciò che sta accadendo nei rapporti commerciali Europa-Usa è certamente un esempio di come l'economia si percorsa da legami sotterranei che solo gli specialisti conoscono. Legami che, in questo caso, avvolgono buona parte dell'agroalimentare del Vecchio Continente, con risvolti importanti anche sulla nostra agricoltura.
Cosa è accaduto. In questi giorni, dopo una lunga trattativa, uno dei contrasti storici fra le due sponde dell'Atlantico - quello sull'acciaio - ha finalmente trovato una soluzione che, tuttavia, potrebbe da un lato creare qualche problema per alcuni agricoltori europei ma, dall'altro, risolverne alcuni per altri. In cambio della soluzione delle questioni sull'acciaio, infatti, l'Unione Europea si è impegnata a sospendere le sanzioni sulle esportazioni Usa di ortaggi e legumi secchi, riso, succhi di frutta. Sanzioni pesanti che, in alcuni casi, arrivano anche a dazi del 100%. Sanzioni che, in virtù dell'acciaio, adesso non verranno più applicate. Proprio questa evoluzione dei rapporti Ue-Usa, crea però adesso le condizioni per fare un ulteriore passo in avanti. Favorevole, questa volta, agli agricoltori europei.
Gli States e il Canada, infatti, hanno da tempo alzato barriere all'entrata nei loro mercati del pomodoro in scatola, ma anche di purè di frutta e di una decina di altri prodotti trasformati. Si è trattata, quest'ultima, di una mossa in risposta al divieto europeo di esportazione di carni ottenute da animali fatti crescere anche con ormoni. Il "clima migliore" portato dalla risoluzione del conflitto sull'acciaio, potrebbe adesso contribuire anche a far aprire le porte di Usa e Canada ai pomodori in scatola. E' quello che le organizzazioni agricole, Coldiretti in testa, hanno subito chiesto avuta notizia della risoluzione della controversia dell'acciaio. Sarebbe un successo non indifferente, visto che le sole esportazioni di questo prodotto negli Usa valgono 50 milioni di euro.
Intanto però, rimangono nel limbo alcune altre controversie di non poco conto. Basta pensare a quella complicatissima sugli Organismi geneticamente modificati. Oppure a quella che riguarda i prodotti DOP e IGP contestati apertamente dall'America. Ma sulla graticola ci sono anche argomenti come il sostegno Usa alle imprese che esportano. Un'operazione su cui il WTO ha autorizzato l'Europa ad imporre dazi per un valore complessivo di quattro miliardi di dollari.
Rimane, tuttavia, un dato di fondo: sul fronte del commercio internazionale il divario fra Stati Uniti ed Unione Europea rimane enorme. E si tratta di un solco che difficilmente potrà essere colmato completamente. Troppe le differenze di strategia di politica agroalimentare, troppi e troppo complessi i legami che - come si diceva all'inizio - uniscono settori apparentemrente lontani eppure, nel calcolo politico-economico, enormemente vicini.
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