Un giusto occhio di riguardo per gli istriani, i fiumani e i dalmati che subirono danni fisici, morali e materiali nel corso del secondo conflitto mondiale. Due diverse proposte di legge (nn. 609 e 4807), ora in esame alla Camera, prevedono una serie di benefici previdenziali a favore degli italiani che risiedevano e lavoravano nei territori ceduti alla ex Jugoslavia e che, fedeli alle loro origini, avevano scelto di mantenere la cittadinanza italiana, come consentito dal Trattato di pace del 1947. In seguito a questo accordo, una consistente comunità italiana venne a trovarsi in posizione di minoranza nei territori jugoslavi, subendo, da parte delle autorità locali, persecuzioni, deportazioni ed ostilità di ogni genere. Per effetto dei recenti mutamenti politici, la minoranza italiana risulta oggi divisa in due componenti, una numericamente più esigua in Slovenia e un'altra più consistente nel territorio croato dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia. Finora l'Italia, con la legge 207/1952, ha risarcito soltanto gli italiani divenuti invalidi a seguito di quelle persecuzioni.
Le attuali proposte di legge intendono pertanto riconoscere agli esuli italiani la qualifica di ex deportato o perseguitato politico. La qualifica di perseguitato è riconosciuta, in particolare, anche ai cittadini italiani che sono stati rinchiusi nelle carceri jugoslave per motivi etnici, nazionali ed ideologici.
Di qui l'applicazione di vari benefici, anche nei riguardi dei familiari superstiti. Tra le misure in esame, la possibilità di poter riscattare nell'assicurazione Inps i versamenti effettuati alla previdenza jugoslava, anche dopo il 18 dicembre 1954, dai profughi italiani e dai cittadini italiani provenienti dalla zona B del territorio libero di Trieste per i periodi fino al 5 ottobre 1956. Sono inoltre riaperti i termini, previsti dalla legge 135 del 5 aprile 1985, per la ricostruzione della posizione assicurativa presso l'Inps o presso altri istituti previdenziali. Il servizio militare prestato coattivamente in Jugoslavia dagli stessi profughi dà diritto a tutti i benefici oggi previsti per il servizio militare svolto in Italia. Sul versante delle prestazioni, viene proposta l'assegnazione di un assegno vitalizio di benemerenza (di importo pari al minimo della pensione contributiva della previdenza sociale) e l'esenzione totale dal pagamento dei ticket sanitari.
Contributi 2005. I lavoratori all'estero in Paesi non convenzionati con l'Italia (esclusi gli ultimi Paesi neocomunitari) maturano i contributi per la pensione calcolati su retribuzioni di importo convenzionale. Le retribuzioni stabilite per il 2005, valide anche per le indennità economiche di malattia, maternità, sono state comunicate dall'Inps lo scorso mese di febbraio (circ. n. 33). L'adeguamento ai nuovi importi, a cura dei datori di lavoro interessati, deve avvenire entro il prossimo 16 maggio, cioè entro il terzo mese successivo alla circolare.
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