La dignità della persona umana è uno dei cardini del pensiero cristiano. Una dignità che, pur se sfigurata da errori e peccati, resta realtà intoccabile, grazie alla decisione di Dio di non abbandonare il suo amore per la sua creatura. Noi abbiamo sempre una dignità perché Dio ci ama sempre.
Andre Dubbus è uno scrittore statunitense dai toni forti e dai racconti fulminanti. Come quello intitolato Non abitiamo più qui contenuto nell'omonima raccolta pubblicata da Mattioli 1885. Il racconto è un confronto tra Jack Linhart e la moglie Terry, il primo infedele verso la sposa, lei adultera per ripicca. Ecco la moglie all'apice dei loro scontri: «Tu dici sempre sei quello che fai, ma ci credi davvero? E poi che significa? Significa che sono una cuoca, una tuttofare, una che fa i letti ogni mattina e avanti, avanti… una donna delle pulizie? Perché tu… tu, se ti comporti male, se ti arrabbi, se ti ubriachi, se perdi tutto quello che hai, io continuo ad amarti, e mi troverei un lavoro e provvederei a noi. Magari nessun altro ti amerebbe. […] E allora cosa amo, se quello che fai non mi importa? Amo te. Amo Jack Linhart. E dico che sei più di quello che fai».
Un certo moralismo incapsula le persone in quello che fanno. Il cristianesimo invece mantiene intatta la dignità della persona per quello che è.
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