Effetto Serra tra gli arbitri. Il signor Marco Serra si è presa tutta la scena in occasione di Cremonese-Roma apostrofando in malo modo il principe dei nevroromantici da panchina, lo “Specialone” Josè Mourinho. Alle reiterate proteste da canovaccio del solito Mou, il quarto uomo Serra ribatteva da par suo con un poco arbitrario: «Vai a casa, ti stanno prendendo tutti per il cu..(bip)». Il suo labiale è stato oggetto di perizie accuratissime e di approfondite analisi semiologiche. Il mistero però lo avrebbe risolto la Iena Filippo Roma affidandosi a un esperto in
lettura del labial,
il non udente Giuliano Callegari che ha decodificato, come quella sopra riportata, la frase infelice del quarto uomo. L’Aia ha deferito Serra, mentre la giustizia sportiva, tenendo conto delle ingiurie proferite nello spogliatoio da Mourinho all’indirizzo del quarto uomo lo ha punito con due giornate di squalifica. Mourinho salterà la gara con il Sassuolo e anche quello che doveva essere il suo quarto derby alla guida dei giallorossi contro la Lazio. La giustizia è giusto che faccia il suo corso, però la “frasaccia” di Serra si inserisce in un certo scadimento generale della figura arbitrale. Dove sono finiti i Michelotti, gli Agnolin, Casarin...? Questi Signori, in tempi in cui certo non esisteva il pressing asfissiante delle telecamere, sapevano dialogare civilmente, anzi con signorilità, con calciatori e allenatori, mentre l’ultima generazione, specie da quando è assurta al rango di professionista, tende ad assumere atteggiamenti di protagonismo, pari e a volte superiori alle star in campo e in panchina. La reazione di Mourinho per una volta forse era anche legittima, perché comunque un allenatore può anche protestare per una scelta sbagliata della “quaterna” arbitrale, e non per questo si deve sentire insultato da chi, per ruolo, dovrebbe far mantenere il giusto e sano equilibrio tra i 22 protagonisti in campo, più i due tecnici ai bordi del rettangolo di gioco. Altrimenti
l’effetto Serra può diventare ancora più pericoloso delle frasi e la gestualità sempre al limite di Mourinho. Il quale ovviamente non ha perso occasione di rimarcare la decisione della giustizia “riammanettandosi” e pubblicando l’immagina su Instagram. Uno scatto iconico come quello che fece il giro del mondo 13 anni fa durante un Inter-Samp in segno di plateale protesta contro le decisioni dell’arbitro. Allora si trattava del signor Tagliavento di Terni, attuale vicepresidente della Ternana di patron Stefano Bandecchi, il presidente “sputatifosi”. Tornando al derby romano, dunque Mourinho non ci sarà, mentre Daniel Maldini il suo derby personale con l’Inter lo ha vinto venerdì sera segnando il primo gol con cui lo Spezia
ha sconfitto i nerazzurri, 2-1. Daniel segna solo contro le milanesi, in gol anche con il Milan a San Siro, ma questa rete all’Inter è un messaggio a suo padre Paolo Maldini e alla dirigenza rossonera. E noi, senza saper leggere il labiale di Daniel Maldini l’interpretiamo come un «Milan, l’anno prossimo sarò degno di te».
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