Sette giorni su sette. Non c'è tregua per gli appassionati di Beautiful, una delle soap opera più longeve della storia della tv. E ancora non è finita. Negli Stati Uniti va in onda dal 1987. Qui da noi dal 1990. In questo momento la trasmette Canale 5 dal lunedì al sabato alle 13.40 e la domenica alle 14.00. Si tratta di episodi brevi, tra i dieci e i quindici minuti effettivi ben conditi di pubblicità. Beautiful racconta essenzialmente le vicende della famiglia Forrester e del loro atelier sullo sfondo della Los Angeles dell'alta moda dove amore e intrighi la fanno da padroni. A che punto siamo della storia non importa, anche perché nel corso degli anni gli sceneggiatori si sono inventati tutto e il contrario di tutto. In questo trentennio abbiamo assistito anche al primo transessuale delle telenovelas e a una madre surrogata. Insomma, è una storia in cui ancora non si intravede la scritta «the end», almeno fino a che non lo decideranno gli autori e soprattutto i produttori. Intanto, a scongiurare la decisione sono i numeri: Beautiful viene trasmessa in circa cento Paesi del mondo risultando la soap opera più seguita del pianeta con 35 milioni di telespettatori ogni giorno (circa 2 milioni e 300 mila su Canale 5). Eppure va avanti con dialoghi lenti e melensi che sembrano monologhi a turno (i personaggi parlano uno alla volta con pause prolungate e il doppiaggio nostrano non aiuta), le inquadrature sono statiche, prevalgono le espressioni facciali, i volti tristi, le lacrime in mezzo a pochi sorrisi. La maggior parte delle sequenze di Beautiful sono girate in ambienti ricostruiti in studio. Solo gli stacchi ci propongano grandi panoramiche di spiagge e mare. La tecnica è sempre la stessa, ripetitiva e noiosa: in ogni puntata si seguono di volta in volta i vari personaggi, quasi tutti belli e perfetti esteriormente, anche quelli che poi si dimostreranno cattivi dentro.
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