La senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili di coppie omosessuali, non mostra, contrariamente a quanto dovrebbe, particolare tolleranza nei confronti di chi non la pensa come lei. In Pronto Cirinnà, il martedì alle 21.15 su Cielo (un canale in chiaro di Sky), trova il modo di apostrofare i contrari alla “sua” legge come prigionieri di stereotipi e di pregiudizi, con una cultura arretrata e una visione retriva. Mentre rivendica a sé e a chi la pensa come lei di rappresentare la parte più sana, laica e progressista di un Paese nel quale esistono, a suo giudizio, tre tipi di famiglie: eterosessuali sposati, unioni civili e coppie di fatto senza distinzione di sesso. E a chi le fa notare che non esiste la famiglia omogenitoriale, ma solo quella naturale fondata sul matrimonio prevista dall'articolo 29 della Costituzione, la senatrice risponde che esistono altri due articoli, il 2 e il 3 sulle formazioni sociali e sulle discriminazioni, e che quindi non si può fare finta di non vedere le famiglie arcobaleno come fa il ministro Fontana. Tutto questo avviene nei pochi minuti in cui la Cirinnà, rigorosamente registrata, risponde a dei messaggi lasciati in un'apposita segreteria telefonica nell'arco di due settimane. Lo slogan che annuncia il costruito botta e risposta non risparmia l'enfasi: «Gli italiani chiamano, una voce autorevole risponde». La “voce autorevole” spiega anche che nella legge sulle unioni civili non c'è un riferimento alla fedeltà perché ha dovuto cedere al ricatto dei centristi dell'allora maggioranza di governo. E poi, a detta della senatrice, la fedeltà è un antico retaggio maschilista e patriarcale. Il programma in questione prevede tre puntate, introdotte da una sigla che ricorda il voto del 5 giugno 2016 che diede il via libera alle unioni civili seguita dalle risposte della Cirinnà e dall'introduzione a un film sulle tematiche Lgbt. Nella prima serata, il 26 giugno, è stato proposto Stonewall. Il 3 luglio è stata la volta di Weekend, pellicola dedicata a una storia gay al maschile che si consuma nell'arco di un fine settimana. Il 10 luglio toccherà all'amore al femminile con La vita di Adele. Molte scene e molti dialoghi di questi film, comunque la si voglia edulcorare con il sentimento, sono al limite del pornografico e forse non contribuiscono nemmeno alla causa della Cirinnà.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: