Dufay, “Missae” per la Sindone
venerdì 27 novembre 2015
Anno del Signore 1453: la data che campeggia nel titolo del disco che Giuseppe Maletto e l'ensemble Cantica Symphonia hanno dedicato alle opere sacre di Guillaume Dufay (1400 circa-1474) ha un alto valore simbolico, per via degli avvenimenti che hanno riguardato da un lato le vicende biografiche del compositore – e delle due Missae al centro del progetto –, dall'altro la storia dell'umanità tout court. Se nei primi mesi del 1453 la Sacra Sindone raggiungeva infatti la Santa Cappella del Castello Ducale di Chambéry – presso la quale Dufay ricopriva la carica di maître de chapelle –, il 29 maggio dello stesso anno Costantinopoli si arrendeva alle truppe turche capeggiate da Maometto II. A questi eventi Maletto fa risalire la stesura da parte di Dufay della Missa “Se la face ay pale” (“Se la mia faccia è pallida”, nel cui titolo è possibile ritrovare un riferimento all'ostensione del Santo Volto) e della Missa “L'Homme armé”, ispirata alla celebre chanson che narra le gesta di un “uomo armato” che una lettura cristologica del testo vorrebbe identificato con il Salvatore venuto sulla terra per liberarla dal peccato. Proprio Dufay, considerato il capostipite della scuola franco-fiamminga, introduce un'importante innovazione nella prassi compositiva dell'epoca, che ha portato a sostituire le antiche melodie del repertorio gregoriano con i più “moderni” motivi di canzoni profane in funzione di base tematica sopra cui costruire l'elaborazione contrappuntistica del testo della Messa. E in questa prospettiva l'affascinante lettura offerta da Cantica Symphonia trova una chiave originale ed efficace nell'utilizzo di strumenti musicali come rinforzo delle linee vocali; una scelta assolutamente vincente, ancorché non basata su informazioni storiche, ma solo su criteri artistici che mirano a valorizzare la complessità, la varietà e la bellezza dell'arte polifonica di Dufay.Guillaume DufayMissaeGiuseppe MalettoCantica SymphoniaGlossa. Euro 18,00
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