Un «gruppo di disperati persi per il deserto di Gerico a girare dei filmetti tanto bellini che mò lì monto e poi ve li faccio vedere». Ingolositi da vari post-anticipazioni sui social, i fan di Giovanni Scifoni si sono effettivamente catapultati a guardare “Betlemme” (212mila visualizzazioni, solo sulle pagine Facebook bit.ly/3Tgu9dO ) e “Betania” (92mila bit.ly/3z0gtLV ), due dei quattro video della serie TAMAM che l’attore e regista ha girato in Cisgiordania. Committente: Pro Terra Sancta, l’Ong che «ha come scopo primario quello di sostenere le opere e le iniziative dei francescani della Custodia di Terra Santa», come spiega il sito della Custodia stessa. Che ha deciso di puntare, per la sua ultima campagna di comunicazione e raccolta fondi, principalmente sui social network, sia quelli propri, sia quelli di Giovanni Scifoni; una landing page sul sito ( bit.ly/3VHqpni ) dà poi la possibilità di donare ai vari progetti dell’associazione. Non sono ancora stati diffusi il terzo e il quarto video, “Gerico” e “Gerusalemme”, ma i primi due brillano già per ironia e parodia. “Betlemme”, che ha per protagonista un bambino decisamente lontano dagli stereotipi di sofferenza infantile che si incontrano in certi spot «emozionali», mostra in realtà la qualità degli interventi di promozione sociale che la ONG destina ai bambini palestinesi, e dunque trasforma in positivo il messaggio negativo – «non donare» – con il quale si conclude.
Diverso il registro di “Betania”, ma uguale l’approdo. Scifoni si serve di un esilarante Lazzaro-mummia che, benché risorto, è comunque destinato a morire per avallare, prima, e poi combattere, il «pensiero disfattista» dell’inutilità di qualsiasi tentativo di migliorare l’esistente, magari con una donazione a Pro Terra Sancta. Gli strumenti della comicità di Scifoni sono quelli noti e apprezzati: dalla voce narrante seriosa ai travestimenti improbabili; dai bambini che ne sanno di più degli adulti ai luoghi della cultura popolare cristiana virati in chiave umoristica. Coerente con sé stessa la campagna prende anche il nome di “#perDonateci”, con il doppio senso – scrive il “Sir” ( bit.ly/3TCm96N ): «“perdonare” per i racconti ironici di Scifoni ma anche “per donare” ai tanti progetti che l’associazione porta avanti sul territorio».
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