Non l'ho ritrovata su nessuna fonte italiana: non sui siti specializzati che frequento, non su quelli generalisti di grandi e piccoli editori, e neppure nelle edizioni cartacee dei quotidiani che ho potuto consultare. Non credo che sia sfuggita; più probabilmente non è stata ritenuta abbastanza significativa da essere pubblicata. Eppure è una notizia religiosa, a suo modo. Tutti ricordiamo che la Lamborghini, poco più di un anno fa, ha preparato una versione personalizzata, bianca con strisce giallo-oro, della sua Huracán e l'ha donata a papa Francesco, il quale, dopo averla firmata sul cofano, ha disposto che venisse messa all'asta, destinandone il ricavato a varie finalità caritative ( tinyurl.com/yatmh6dq ).In molti abbiamo saputo che a quell'asta, affidata a Sotheby e tenutasi lo scorso maggio, per la Lamborghini Huracán «del Papa» sono stati offerti 715mila euro. Ma pochi, credo, erano al corrente del fatto che l'acquirente «non ha completato la transazione». Di qui la nuova iniziativa, della quale leggo su "Crux" ( tinyurl.com/ybz8spfz ): fare di quell'auto il primo (e unico) premio di una lotteria di beneficenza, che si tiene naturalmente online ( tinyurl.com/ycokwsof ) con «biglietti» da 10 centesimi di dollaro (il «carnet» minimo però è di 100 biglietti, 10 dollari). Estrazione: primi mesi del 2019. Dunque, c'è un signore che prima offre un sacco di soldi per un auto, e poi non la ritira. Già questa è una notizia. Non sappiamo i particolari, ma possiamo immaginare: non gli stava in garage; credeva andasse a metano; ha letto certi blog e si è bevuto la storia che Francesco non è il Papa. Intelligentemente, la Lamborghini (e la Santa Sede) non propongono di nuovo l'auto a un'asta, inevitabilmente elitaria, ma compiono la scelta opposta, quella della lotteria benefica, valorizzandone la maggiore valenza popolare. Ed ecco un'altra notizia. Che non è la versione moderna della parabola degli invitati a nozze (Lc 14,15-24), ma un pochino le assomiglia.