Peccato che la festa della Repubblica si risolva televisivamente quasi soltanto con le immagini dei Corpi dello Stato, di Polizia e di Forze Armate, che si esibiscono nella grande parata di Via dei Fori Imperiali. Un tributo per le virtù di fedeltà e di efficacia nel proteggere militarmente il nostro Paese. Ma per chi nulla ricorda, o poco sa di quel 2 Giugno del 1946, cosa può trasparire da questo spettacolo, quand'anche si facesse commovente sull'Altare della Patria, o entusiasmante ai voli delle Frecce Tricolore? Quale preziosa memoria ci resta di un referendum che vide l'Italia spaccata in due? E ancora: quale consapevolezza intorno al primo voto nazionale delle donne? Un diritto che in Italia si riconobbe molto tardi, rispetto ad altri Paesi. Nelle Isole Pitcairn dell'Oceano Pacifico, sembra che già se ne godesse nel remoto 1838! Grazie a Dio molte sono attualmente le donne presidenti o ministre. Ora la sfida che si apre è un'altra: quale diversità nel modo di governare? Quale qualità del governo? Alla fine dell'Odissea, appare Atena a fermare il braccio ancora armato di Odisseo pronto a respingere con altra violenza i vendicatori dei Proci. «Fate la pace itacesi!», dice la dea. Tale rara e cara diversità ci aspettiamo anche noi dalle donne al governo.
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