Parte domani l'ultimo treno delle pensioni di anzianità per il 2003. La finestra del 1° ottobre è riservata a tre categoria. La prima: i dipendenti privati che hanno raggiunto 35 anni di contributi e 57 di età entro il 30 giugno scorso oppure 37 anni di contribuzione a prescindere dall'età. La seconda: i lavoratori autonomi che hanno raggiunto 35 anni di contributi con 58 di età entro il 31 marzo 2003 oppure 40 anni di contributi indipendentemente dall'età. E infine i dipendenti pubblici con 35 di contributi e 56 di età entro il 30 giugno scorso oppure solo 37 di contributi. Tuttavia raggiungere questi requisiti non è del tutto sufficiente, perché vale per tutti, senza eccezioni, possedere 57 anni di età alla data del 30 settembre 2003.
Scadenza della domanda. Sempre entro la giornata di oggi deve essere stata compiuta anche l'ultima ma decisiva formalità: la presentazione della domanda all'ufficio dell'Inps (per i dipendenti pubblici la scadenza è regolamentata), direttamente o per posta oppure tramite un ente di patronato. Rinviare la domanda anche di uno o di pochi giorni sposta la decorrenza della pensione al mese successivo.
Bonus di stipendio. La «finestra» di ottobre resta aperta, senza limiti di tempo, per i gruppi di lavoratori prima indicati; essi sono liberi di chiedere la pensione anche in tempi successivi, senza subire danni di sorta, avendo acquisito oggi, ed una volta per tutte, il diritto alla pensione di anzianità.
E non è detto che a questa prerogativa possa aggiungersi un ulteriore vantaggio. Gli interessati, infatti, potrebbero essere anch'essi favoriti con quell'incremento di stipendio - annunciato dal governo tra altre possibili modifiche alle norme in corso - a favore di coloro che, pur potendo andare in pensione, non abbandonano subito il posto di lavoro. Attenzione però, perché questo provvedimento è «quasi» certo, ma al momento non vi è ancora nulla di definito ed è bene quindi puntare le proprie scelte non limitandosi a questa variabile.
Contribuzione mista. La pensione di anzianità dell'Inps si può raggiungere anche cumulando i contributi versati in gestioni diverse (ad esempio, prima dipendente e poi artigiano oppure commerciante, o viceversa, ecc.). Comincia ad essere sempre più frequente anche il caso di lavoratori già assicurati ad una gestione entro il 1995 e poi iscritti ad una nuova gestione dopo il 1996. In base a queste date la riforma impone di calcolare la pensione col sistema misto: «retributivo» per i periodi fino al 1995, «contributivo» dopo. Quanto alla misura, la pensione sarà liquidata in un unico importo, sommando due quote calcolate ciascuna con il proprio sistema. Quanto al diritto (anni di contributi ed età), si applica esclusivamente il sistema retributivo. Ciò consente di raggiungere la pensione di anzianità, di vecchiaia o d'invalidità, pur includendo periodi regolati dal sistema «contributivo» meno favorevole.
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