C’è qualcosa di paradossale nel tanto decantato processo di transizione verso una mobilità più “pulita” e sostenibile. E cioè il confronto dei dati relativi alle emissioni reali delle nuove vetture immatricolate in Italia. Ci hanno ripetuto sino allo sfinimento che il diesel è cattivo e che il benzina più o meno ibridizzato, anzi le Plug-in e soprattutto le elettriche, avrebbero ridotto la percentuale di CO2. Ma le 100% a batteria - malgrado la spinta degli incentivi - restano una nicchia del mercato, e le full hybrid totalizzano il 15% delle immatricolazioni. Mentre il gasolio è in calo, non per scelta ma perchè sono sempre meno i modelli di fascia bassa a listino. Oggi gli italiani continuano a comprare auto a benzina (54%) e diesel (20%) per un totale di emissioni di CO2 medie di 122,5 g/km. Solo due anni fa, le benzina erano al 48%, e le diesel al 25% per una CO2 media di 119,8 g/km. Cioè più bassa di oggi. Qualcosa, evidentemente, non torna.
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