Dicembre la migliore pensione dell’anno
giovedì 1 dicembre 2022
Il testo della prossima legge di Bilancio (all’esame del Parlamento) prevede importanti ritocchi per il settore della previdenza. Con effetti positivi anche sugli assegni del Fondo di previdenza per il clero, che potranno spuntare un aumento del trattamento minimo vicino ai 570 euro nel 2023 e a 580 euro nel 2024, associato a un adeguamento più calibrato al costo della vita. La nuove misure devono essere inserite nella rata di gennaio 2023, ma non si può escludere che, considerando i tempi strettissimi concessi all’Istituto di previdenza per le operazioni di rinnovo, gli aumenti saranno visibili solo dalla rata di febbraio o di marzo, ovviamente insieme agli arretrati. Ma già la rata di dicembre, disponibile da oggi in banca o alla posta, si presenta nella veste migliore. Vengono aggiunte infatti la tredicesima mensilità e, per non pochi pensionati, anche la seconda tranche della cosiddetta “quattordicesima” (per chi non l’ha riscossa a luglio 2022) e un ulteriore «importo aggiuntivo». Queste operazioni sono tutte segnalate distintamente sul cedolino della pensione. L’Inps riporta queste indicazioni solo con i riferimenti legislativi che, oltre ad essere ignoti al grande pubblico, rischiano anche di creare confusioni. La legge infatti utilizza i termini «importo aggiuntivo» e «somma aggiuntiva», all’apparenza identici, ma in realtà significando aumenti diversi. Per «somma aggiuntiva» va intesa la “quattordicesima”, mentre «importo aggiuntivo» indica un aumento separato e una tantum di 154 euro per chi riscuote solo il trattamento minimo (condizione che si verifica per gli assicurati e gli ex iscritti al Fondo Clero che hanno versato 20 anni di contributi). Quanto alla “quattordicesima”, spetta sulle pensioni Inps-gestioni private per chi raggiunge l’età di 64 anni tra il 1°agosto e il 31 dicembre 2022 (con redditi entro 10.479 euro) e per i nuovi pensionati nel corso del 2022. Per gli ex docenti di religione, con pensione Inps-gestione pubblica, il requisito anagrafico è ammesso
tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2022. L’aggiornamento del cedolino è visibile su tutti gli apparati fissi e mobili. Queste operazioni (eccetto la tredicesima) avvengono a titolo provvisorio, in attesa dei riscontri Inps sul requisito dei redditi, e quindi con il rischio di dover restituire per l’intero o parte dei benefici di dicembre. © riproduzione riservata
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