Oltre al mese di maggio, «mariano» per antonomasia, quello di dicembre, e in particolare la sua prima metà, è il tempo nel quale, su siti, blog e profili social d’ispirazione cristiana, si intensificano gli interventi intorno a Maria di Nazaret. Senza pretendere di recensirli tutti, o peggio di appiattirne la varietà, ne segnalo alcuni, a titolo puramente esemplificativo.
Il numero di dicembre di “Donne, Chiesa, Mondo”, mensile de “L’Osservatore romano”, è tutto dedicato a Maria, letta con gli occhi di donne «che per fede, studio, interesse storico-culturale, devozione – e a volte per tutti questi motivi messi insieme – si occupano da anni della sua figura» ( bit.ly/3uxm6yv ). Sul suo blog “Duc in altum” Aldo Maria Valli propone, come augurio per l’8 dicembre, i nn. 123-128 del Catechismo maggiore di Pio X, “Delle feste solenni di Maria Vergine e in primo luogo della sua Immacolata Concezione” ( bit.ly/3VFSpr5 ). Il sito di “Famiglia Cristiana” anticipa l’ampia intervista data a “Maria con te” da Marina Nalesso, giornalista televisiva di cui è nota la devozione alla Madonna e alla preghiera del Rosario ( bit.ly/3YaxHkW ). Alessandro Ginotta, sul blog “La buona Parola”, in un breve excursus corre dal Vangelo dell’Annunciazione e dai più antichi codici, papiri e manoscritti fino alle «centinaia di apparizioni» mariane nel mondo ( bit.ly/3iJOKKb ). Su “Vino Nuovo” Stefano Fenaroli intitola “Maria. Elogio di una fede materna” una riflessione associata all’ascolto de “La Buona Novella” di Fabrizio De André ( bit.ly/3UOUlwk ). E infine qui su “Avvenire”, nella prima pagina cartacea e sul sito, Giuseppe Lorizio inquadra il dogma dell’Immacolata Concezione fra devozione popolare e teologia ( bit.ly/3Y44yaR ).
«De Maria numquam satis», di Maria non si dirà mai abbastanza: mentre ripete su migliaia di pagine il celebre detto (pur senza dare certezze sulla sua paternità), la Rete lo trova evidentemente connaturato ai suoi sterminati spazi digitali. Senza dimenticare che l’Immacolata Concezione è una delle tre solennità mariane riconosciute come giorno festivo anche nel nostro calendario civile, il che certamente contribuisce a mantenerne alta la popolarità.
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