Dall’Assegno Unico ai bonus sociali per l’energia le prestazioni per cui è necessario il rinnovo dell’Isee
venerdì 13 dicembre 2024
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno è tempo di pensare al rinnovo degli Isee 2024. Com’è prassi, infatti, tutte le Dsu Isee sottoscritte nell’anno solare scadono automaticamente il 31 dicembre. Morale: dal 1° gennaio 2025 servirà rinnovarle se si vorrà continuare a godere di certe prestazioni economiche a sostegno del nucleo, che invece di essere erogate in un’unica soluzione sono suddivise in tranches lungo un arco di tempo più lungo, sulla base di requisiti monitorati volta per volta (per il rinnovo Isee è possibile rivolgersi a Caf Acli, in sede oppure online). Il problema, quindi, si presenta per quelle prestazioni che per via della loro durata più prolungata, iniziano in un dato anno e finiscono in quello successivo. Un esempio lampante è quello dell’Assegno Unico Universale, la cui durata è di 12 mesi, quindi per far sì che dopo capodanno venga mantenuta la continuità della prestazione va fatto il rinnovo Isee. Ci sono poi i bonus sociali legati all’utenze domestiche (acqua, gas, luce) che rappresentano un caso analogo, anche se per una percentuale inferiore di utenti. In merito all’Assegno Unico (ma il principio potrebbe essere applicato anche ad altre tipologie di prestazione), al di là delle eventuali modifiche che potrebbero intervenire nel nucleo, resta fermo che si tratta di un importo commisurato all’Isee (secondo certe fasce reddituali già predisposte nelle quali si collocano appunto i diversi nuclei richiedenti); di conseguenza la sua continuazione da un anno all’altro deve passare per forza dal rinnovo dell’indicatore economico, il cui calcolo guarda sempre ai dati reddituali e patrimoniali risalenti al 31/12 di due anni prima, fatta salva la possibilità di calcolare il cosiddetto Isee “corrente” qualora ci sia stata nell’ultimo anno una significativa diminuzione di reddito e/o patrimonio. L’importo spettante di assegno varia entro una soglia massima Isee pari a 45.574,96 euro (prima era 40.000), al di sopra della quale l’assegno sarebbe corrisposto lo stesso, ma secondo gli importi minimi previsti dalla normativa (cioè intorno ai 50 euro mensili). Considerando allora che le annualità dell’assegno partono dal 1° marzo, i genitori che ad esempio hanno iniziato a percepirlo da marzo 2024, riceveranno l’ultima tranche mensile della prima annualità a febbraio 2025, mentre a marzo cominceranno a ricevere la prima mensilità dell’anno successivo. La condizione però è sempre la stessa: rinnovare l’Isee e se possibile farlo già a inizio gennaio per ricevere senza interruzioni gli ultimi due mesi (gennaio-febbraio 2025) della prima annualità. Contributo a cura delle Acli © riproduzione riservata
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