«Felice l'uomo che ha raggiunto il porto / che lascia dietro di sé mari e tempeste». Sono i versi iniziali della poesia di Primo Levi L'approdo, che Gad Lerner ha tenuto in serbo per chiudere la prima puntata del suo nuovo talk show (il lunedì alle 23,10 su Rai 3), che s'intitola allo stesso modo pur ispirandosi non alla poesia bensì al famoso programma culturale della tv in bianco e nero. Quei versi, che Lerner avrà scelto in tempi non sospetti, sembrano pensati all'indomani delle polemiche e dello scontro anche duro con il ministro Salvini. La stessa Rai è dovuta intervenire ufficialmente per chiarire la questione dei compensi. Intanto, Lerner in porto ci è arrivato, mettendo in scena nella sede Rai di Torino, dove la televisione è nata, un programma alla vecchia maniera, ammodernato solo dal riferimento della scenografia a una tragica attualità: il barcone dei migranti. Ma in questo caso il vecchio non ha una valenza negativa, significa che finalmente abbiamo assistito a un talk show di durata limitata e senza politici urlanti. Al loro posto un paio di professori ragionativi, lo storico Luciano Canfora e il politologo Marco Tarchi, sia pure con visioni diverse su una stessa realtà. Nel caso specifico quella della Lega. Ma anziché sguainare la spada come il Guerriero di Legnano, hanno aiutato con parole garbate a capire le trasformazioni di un movimento forte di parole sgarbate che non ha più come punto di riferimento Pontida in Padania, ma Piazza del Popolo a Roma. Per dire che nessuno trent'anni fa avrebbe immaginato, al posto della secessione, la conquista dell'Italia, isole comprese. Nemmeno Gad Lerner che per primo, con Profondo Nord (1991) e poi con Milano Italia (1992-1993), intuì il fenomeno politico della Lega Nord che in quegli anni iniziava una lunga escalation che l'avrebbe portata a diventare il primo partito del Paese. Un successo possibile perché l'Italia è terreno ricettivo di ciò che appare come nuovo (Canfora), ma anche perché in politica occorre conquistare spazi se si vuole pesare: la Lega ci è riuscita (Tarchi). Poi ci si può dividere se il Carroccio sia o non sia un movimento di estrema destra. L'importante è poterne discutere con pacatezza come da Lerner.
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