Da Carlo Acutis fino a Rafinha: missionari digitali di ieri e oggi
domenica 26 febbraio 2023
La scorsa settimana, durante un incontro nella parrocchia bolognese di Nostra Signora della Fiducia su “La Parola corre su Internet”, ho presentato la figura del “missionario digitale” che sto conoscendo attraverso la quotidiana frequentazione dell’infosfera ecclesiale, di cui questa rubrica costituisce il diario. Tra le ottime domande dei presenti, una riguardava il beato Carlo Acutis: «Potrebbe essere lui il modello del “missionario digitale”?». Ho risposto: «Sì e no». «No» pensando che questo “ministero” è nato alla luce di uno sviluppo del web e in particolare dei social network ancora in embrione negli anni del beato milanese: sia YouTube sia Facebook si diffondono a partire dal 2006, data della sua salita al Cielo, e in Italia si affermano, rispettivamente, dal 2007 e dal 2008. «Sì» pensando che, se un ragazzo dei primi anni Duemila come Acutis ha aperto siti e allestito mostre digitali in chiave evangelizzatrice e catechetica, chissà cosa avrebbe fatto avendo a disposizione gli strumenti di oggi. Un’idea in proposito me la dà Rafael Gaborin Faria, bambino di Atibaia (Brasile) di 10 anni il cui soprannome, Rafinha, non pare destinato a finire su una maglia da calciatore ma è già nel titolo di un canale YouTube (bit.ly/3Z7ueni) rapidamente salito a 69mila iscritti. Lo presenta Ricardo Sanches sull’edizione lusofona di “Aleteia”, ripreso da quella italiana (bit.ly/3KB1oag). Due le strade con le quali Rafinha parla di fede ai suoi coetanei. Prima ha riprodotto su Minecraft (traduco per i boomer: una specie di gioco di costruzioni fatto con mattoncini virtuali) la basilica mariana di Aparecida e la chiesa della sua parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Poi ha iniziato a leggere il Vangelo del giorno – con qualche incertezza, come tutti i bambini quando sono chiamati all’ambone – in un video quotidiano, con animazioni ambientate nella chiesa parrocchiale da lui riprodotta. La sua popolarità è recente e, per ora, breve: il 6, 7 e 8 febbraio i suoi video hanno riscosso in tutto 200mila visualizzazioni, per poi gradualmente riassestarsi su qualche migliaio ciascuno. Ma a giudicare dalla semplicità e dal garbo con i quali, il 9 febbraio, ha ringraziato i suoi follower (bit.ly/3ID5xrQ), credo che non la fama, ma la volontà di Dio sia la priorità di questo piccolo fratello nella fede. © riproduzione riservata
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