C'era molta attesa per il ritorno di Maurizio Crozza con il suo Fratelli di Crozza il venerdì in prima serata su Nove. Occasione ghiotta con il nuovo governo di Mario Draghi, i ministri tecnici e il ritorno sulla scena di politici navigati come Silvio Berlusconi e Renato Brunetta già cavalli di battaglia, un tempo, del comico genovese. Ma l'esordio non è stato dei migliori. La trovata della "Messa cantata di Draghi" (con Crozza con stola fatta di bigliettoni da 500 euro, il canto di "Anghelona" sulle note dell'Alleluia e la preghiera dell'"Euro nostro") è apparsa banale prima ancora che discutibile. Non tutte le ciambelle riescono col buco, dice il proverbio. Può quindi succedere che anche ai grandi comici ogni tanto sfugga l'idea buona, soprattutto in questo momento in cui, a causa del Covid, manca la reazione immediata del pubblico. E uno show satirico come quello di Crozza ne risente in modo particolare, tanto da avere aumentato le parti registrate. Nonostante tutto, il comico-imitatore continua a graffiare con la sua ironia e il suo sarcasmo, supportato da una preziosa spalla vocale come Andrea Zalone, che con Crozza firma anche il programma assieme a Francesco Freyrie, Vittorio Grattarola, Alessandro Robecchi, Alessandro Giugliano, Claudio Fois, Gaspare Grammatico e la regia di Massimo Fusi. Tra i nuovi personaggi spicca il neoministro della Pubblica istruzione, Patrizio Bianchi, che, grazie alla prima intervista tv (in cui a proposito del suo incarico e dei colleghi di governo ha detto: «L'ho imparato ieri» e «Speriamo che faremo tutti bene»), si è guadagnato di diritto le attenzioni di Crozza. Altrettanto è successo al Commissario straordinario Domenico Arcuri per il suo tormentone: «È tanto, è poco?». Di sicuro sono tanti i telespettatori che hanno seguito l'esordio stagionale dello show di Nove: quasi un milione e mezzo con punte oltre il milione e ottocentomila, che significa il miglior debutto di sempre portando il canale di Discovery Italia sul podio del venerdì sera alle spalle soltanto di Rai 1 e Canale 5.
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