Cronache varie di un mese mariano e una litania che sembra un canto
venerdì 20 maggio 2016
Il mese mariano è arrivato già ai due terzi del suo cammino, così mi è venuta la curiosità di vedere quante “Madonne” ci sono state nelle cronache religiose di questo maggio 2016. A sensazione avrei detto: poche. E invece il mio robot mi ha risposto: molte. Cominciamo dalle migranti: si è raccontato della Madonna delle Lacrime di Siracusa, le cui reliquie sono salite a Roma per la veglia del 5 maggio, ma anche della Virgen de la Caridad del Cobre, che, da cent'anni patrona di Cuba, è andata in processione a Miami e proseguirà a visitare le altre comunità cubane negli States (è un seguito del viaggio del Papa). Di quella di Fatima si è parlato in relazione alla testimonianza che le rese Giovanni Paolo II rispetto al miracoloso fallimento dell'attentato, ma anche per enfatizzare, ancora una volta, l'eventualità che una parte del suo “segreto” non sia stata pubblicata. Di quella di Lourdes si è raccontato, con ammirevole equilibrio, che al suo cospetto è avvenuta una nuova guarigione, mentre ci si è emozionati per le immagini di due anonime statuette scampate al recente terremoto in Ecuador. E poi un nuovo libro su Medjugorje, una processione a Conselice disturbata (davvero?) dai musulmani, il ricordo intenso e orante di un restauro che ha portato alla luce un'antichissima Odighitria...Ma quel che ho goduto di più è stata l'ultima puntata della rubrica di Emanuele Fant su “Credere”, puntualmente ripresa ( http://tinyurl.com/z5lylbm ) dal blog di Costanza Miriano (lui, scrittore e uomo di teatro oltre che marito/padre e prof di lettere, mi pare abbia scelto di non essere molto “social”). Una bellissima “litania” mariana intessuta di tante testimonianze personali, nonché di un sentimento di devozione sereno e profondo. Non mi stupirei se qualcuno la musicasse... anche perché di musicalità, nel testo, ne sento già tanta. Ad esempio, quando canta: «Maria che quando vuoi comparire ti decori i sandali coi fiori», o «Maria che accogli i singhiozzi ma lasci cadere le provocazioni».
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