Don Giovanni Bosco, del quale è stata ritrovata la reliquia recentemente trafugata. Il maestro Domenico Bartolucci, musicista (e cardinale), nel centenario della nascita. Il cardinal Giacomo Biffi, per la pubblicazione postuma di un suo cinquantennale carteggio con suor Emanuela Ghini. Monsignor Jean Marie Benoît Balla, vescovo torturato e assassinato in Camerun alcuni giorni fa. Teresio Olivelli, cattolico e resistente morto in odium fidei nel lager di Hersbruck, prossimo alla beatificazione. Don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, in vista dell'imminente visita di papa Francesco a Bozzolo e a Barbiana. Francesca Saverio Cabrini, «santa degli immigrati» di un secolo fa, protagonista di un'opera teatrale in scena a Milano. Bernardo da Mentone, il «santo delle Alpi» di cui la Chiesa di Novara si appresta a celebrare il millennio. Helmut Kohl, lo statista tedesco scomparso il 16 giugno della cui «testimonianza cristiana» ha parlato il cardinal Marx.
La lista di «santi, beati, testimoni» che quotidianamente la Rete propone all'attenzione dei naviganti a partire non solo dalla loro storia, ma da un dato di attualità che li riguarda, è sempre lunga, ma negli ultimi giorni è stata particolarmente affollata (anche se mi rammarico per la scarsità della rappresentanza femminile). Rileggerla mi procura emozione: trovo straordinario che in un giorno qualsiasi la cronaca ecclesiale digitale riesca a scattare una foto di gruppo di cristiani pubblici a così alta definizione nel rappresentare le diverse strade sulle quali lo Spirito può spingere coloro che gli si affidano.
Ne ricavo due lezioni. La prima: chissà cosa vedremmo se si riuscisse a fare analoghe foto di gruppo ai cristiani privati e comuni. La seconda: persino qualche ora di navigazione in Rete può istruirci sull'esigenza di riconoscere, nel dibattito pubblico, il primato della fratellanza nella fede sui talora divergenti modi nei quali ogni fratello cerca di testimoniarla.
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