Crescono infortuni e malattie sul lavoro Cosa fare per informazioni e assistenza
venerdì 20 settembre 2024

Lorenzo, carpentiere. A causa dei gravi problemi alla schiena e alle spalle, non riesce più a svolgere il proprio lavoro e ha dovuto presentare la domanda di malattia professionale. Maddalena, commessa in un negozio, è stata investita mentre si recava al lavoro in bicicletta, con pesanti conseguenze: si sta riprendendo, ma non potrà più stare in piedi tante ore. Dietro ai numeri e alle statistiche delle malattie professionali e degli infortuni ci sono persone e famiglie che, purtroppo, in molti casi, si trovano a fare i conti con uno stravolgimento della loro quotidianità e del futuro. Molti di loro si rivolgono al Patronato Acli per avere informazioni e assistenza nella gestione dell’infortunio, o per vedersi riconosciuta una malattia di origine professionale. Ma cosa deve fare il lavoratore o la lavoratrice quando ormai l’infortunio si è verificato o la malattia professionale si è manifestata? In caso di infortunio, il lavoratore deve comunicare al medico di Pronto Soccorso che l’evento è avvenuto sul lavoro. Poi, deve consegnare tempestivamente il certificato medico al datore di lavoro, affinché proceda con la denuncia all’Inail. A seguire, è necessario rivolgersi al Patronato Acli, che provvede a trasmettere le opportune richieste di riconoscimento di prestazioni economiche e sanitarie: per trovare le nostre sedi o fissare un appuntamento visita il sito www.patronato.acli.it.Anche la malattia professionale parte da un certificato medico, redatto dal proprio medico di base, dalla Medicina dal Lavoro o dal Medico Legale del Patronato. Il certificato deve essere poi trasmesso al datore di lavoro per la dovuta denuncia; ultimo passaggio, l’assistenza “personalizzata” del Patronato Acli, non solo per l’invio delle richieste delle prestazioni, ma anche per la ricostruzione della carriera lavorativa e dei fattori di rischio che hanno provocato la patologia. Malgrado i periodici annunci di interventi decisivi, nei primi sette mesi del 2024 risultano 350.823 denunce di infortunio (+ 1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023). A questo primo dato messo a disposizione dall’Inail, seguono altri numeri impressionanti: 55.664 infortuni in itinere (+ 6,9% in raffronto al 2023); 577 morti sul lavoro (+ 3,2% rispetto a quelli verificatisi nei primi 7 mesi dell’anno precedente); 54.471 denunce di malattia professionale (+ 22,6% sul dato di metà 2023). Tanto deve essere ancora fatto, dal punto di vista della prevenzione, dei controlli, della formazione dei lavoratori. La tutela dei diritti (e dei corretti indennizzi conseguenti) è una delle missioni principali del Patronato Acli, che mette a disposizione i propri operatori e i medici-legali convenzionati, garantendo un’assistenza basata su esperienza, continuo aggiornamento e confronto diretto con l’Inail.Contributo a cura delle Acli© riproduzione riservata

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