Qualcosa chiede di ottenere il tuo credito. E allora osservi, analizzi, verifichi, volti e rivolti. Metti al vaglio di prove e controprove. Alla fine, se la cosa ti ha convinto, ci credi.
Esiste anche un credere che non ha bisogno di dimostrazioni, che non si avvale di procedure scientifiche e non ricorre al metodo deduttivo. Un'intuizione immediata, un lampo, un'adesione senza riserve anche quando tutto, ma proprio tutto sembra andare in senso contrario.
Si tratta di una fiducia radicale che non ha bisogno di alcun metodo perché è metodica in sé. È essa stessa a dare il passo, a trascinare irresistibilmente ogni azione, a muovere ogni decisione, a dare il senso a intere esistenze.
Per esempio, quando credi davvero che il male sia banale. Prendi botte tutti i giorni, ci sono momenti in cui il cumulo del negativo è tale che ti pare di non poter più sopportare. Ma quella fiducia è più forte di tutto e ti riagguanta perché è costitutiva della tua persona.
Non smetti di farti largo nella giungla, cammini e cammini graffiandoti le gambe perché sai con certezza dove andare. Segui una luce tremula, a tratti abbaglia, più spesso è fioca e ti pare di non vederla più, ma sai che c'è. Tutto il resto lo puoi dimostrare, quello no. È quello, semmai, a dimostrare te. Chissà se sono riuscita a rendere l'idea di quello che intendo.
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