Ma che cosa e in che misura Babbo Natale ha a che fare con il Natale? La sua è solo una parte piccola e secondaria. Se diventa il protagonista e occupa tutto lo spazio, questo onnipresente e ormai pubblicitario Babbo dei regali oscura il senso del Natale. Che cosa ha a che fare con la festa della Nascita del bambino Gesù, che compare nel mondo in una fredda e stellata notte invernale? Viene al mondo durante un viaggio dei suoi poveri genitori e per proteggerlo dal gelo sua madre lo adagia accanto a due mansueti, umilissimi animali, l'asino e il bue. Quest'anno, mi pare, si è toccato un limite oltre il quale, con un Babbo Natale che fa dimenticare il presepe, uno degli eventi centrali e più suggestivi della religione cristiana viene svuotato di senso. Insomma: che cosa festeggiamo? i regalini sotto l'albero di Natale? tutto qui? Un critico e osservatore della cultura, cioè della mentalità e del costume sociale, ma anche un comune cristiano, dovrebbero notare che senza quella meravigliosa rappresentazione natalizia che è il presepe, si perde il perché della festa. La sottovalutazione attuale del presepe impoverisce la nostra immaginazione. Ogni religione ha bisogno di sensibilità e di immaginazione, ha la sua etica e la sua estetica incarnate in una storia senza la quale la sua idea diventa astrazione. La religione giudaico-cristiana ha un inconfondibile carattere creaturale: ci ricorda la fragilità, la vulnerabilità dei corpi umani, anche di quello del messia, prima nella povera stalla e poi sulla croce. Pensiamo ai bambini, la cui sensibilità e immaginazione dovremmo considerare sacra. I bambini e il bambino che ancora si nasconde in ogni adulto e che ogni adulto dovrebbe far rinascere in sé, si incantano, si incantavano davanti al presepe, a quel microcosmo che fra buio e luci magnetizza l'attenzione. Un intero mondo che si concentra intorno alla stalla di Betlemme, intorno a un neonato da cui emana la necessità di ogni nascita e rinascita. Gli angeli presidiano la stalla, i pastori si risvegliano e si inginocchiano, gli artigiani e le donne indaffarate interrompono il loro lavoro, la cometa guiderà i re sapienti, i Magi, a inchinarsi davanti alla divinità appena nata. Un Natale senza presepe è come un camino senza fuoco.
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