Della storia del 23enne fiorentino Stefano Lepri, secondo YouTuber in Italia per popolarità col nome d'arte St3pNy, multato dalla Finanza per presunta evasione, colpisce un passaggio della sua difesa: «In vari incontri con la Guardia di Finanza ho cercato di raccontare il mio lavoro, a loro in parte sconosciuto». Non credo che i finanzieri che indagano sugli YouTuber italiani non conoscano i nuovi mestieri digitali, ma è sicuramente vero che molti adulti non hanno le idee chiare in merito. La stessa cosa avveniva 40 anni fa con l'avvento in Italia delle prime radio libere. Quando un ragazzo diceva che il suo mestiere era fare il deejay, la prima risposta che riceveva da un adulto era: ok, ma di lavoro cosa fai? Il mondo stava cambiando e molti non riuscivano a prendere sul serio certi cambiamenti. Così accade ora. Anzi, accade da qualche anno: su piattaforme video come YouTube o Twitch ci sono ragazzi che si sono costruiti una platea di spettatori da fare invidia a tante persone che consideriamo normalmente di successo. E del loro «fare video» (mentre parlano o viaggiano, mentre si esibiscono, fanno scherzi, ballano o videogiocano) hanno fatto una professione che molti adolescenti ora sognano.
St3pNy, per esempio, ha una community di 4 milioni di fan, e i suoi video arrivano a toccare 1 milione di visualizzazioni al giorno. Dalle indagini dei finanzieri è emerso che tra il 2013 e il 2018 avrebbe omesso di dichiarare ricavi per oltre 600mila euro. Cioè, circa 100mila euro l'anno. Oltre 8mila euro al mese. Ma quanto arriva dai suoi video su YouTube? Per scoprirlo c'è chi propone questa formula: «dividete il numero delle visualizzazioni dei video per 1.000 e poi moltiplicate per 7 euro (lordi)». Se applichiamo questa formula al canale principale di St3pNy il risultato è: 1 miliardo 814 milioni 577 mila visualizzazioni in 9 anni, diviso 1.000 per 7, uguale 12 milioni 702 mila euro lordi. Cioè una media di 1,4 milioni di euro l'anno. Senza contare tutti gli altri introiti: magliette vendute, ospitate, fiere eccetera. Cifre molto più elevate di quelle indicate.
Usando Socialblade (https://socialblade.com), che «pesa» il valore di influencer e YouTuber, i guadagni di St3pNy vengono stimati tra gli 85mila dollari l'anno e un massimo di 1,4 milioni di dollari. Il motivo di una differenza così ampia sta nel fatto che ci sono moltissime variabili. E sono legate non solo al numero di video visti, ma anche al tempo di visualizzazione degli spot che introducono e a volte spezzano i contenuti dei "creator". Per non parlare degli abbonamenti, visto che molti si abbonano ai canali degli YouTuber pagando cifre che vanno dai 2,99 euro ai 9,99 euro al mese.
Qualunque sia la cifra complessiva reale, pur al netto di spese e percentuali alle agenzie che li rappresentano, è indubbio che alcuni "creatori" guadagnano molto bene. Ma in Italia sono pochissimi. E per farlo faticano. Tanto. Perché quello che da lontano spesso sembra un gioco a questi livelli smette di esserlo e diventa un lavoro. Ovviamente, molto più piacevole e meno faticoso di altri, ma con tutti gli annessi e connessi di tutti i lavori: lati meno divertenti inclusi.
Se avete avuto la bontà di seguirmi fino a qui, vi propongo di fare un salto (quando potete) sul canale YouTube di St3pNy (https://www.youtube.com/user/MoD3rNSt3pNy) e di guardare uno dei suoi video. Con tutta probabilità lo troverete molto lontano dai vostri gusti. A questo punto fate un secondo sforzo: provate a immaginare la creatività di questi YouTuber usata per fini educativi, didattici, comunicativi e persino pastorali. Perché in questa storia la parola chiave dalla quale partire non è "soldi" e nemmeno "contenuti" o "celebrità", ma "creatività". Basta solo imparare a indirizzarla. A fidarci ancora una volta dei ragazzi prima di scuotere la testa rassegnati davanti a ciò che facciamo fatica a capire o ad accettare.
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