Non avrei mai letto il post natalizio di Marta C., uscito sul suo profilo Facebook ma non visibile da chi è fuori dal gruppo degli amici digitali, se non fosse stato per il "Qiqajon blog" di Marco Zanoncelli, che l'ha ripreso integralmente ( bit.ly/38NAWov ) e in un successivo post ( bit.ly/2S0EJsB ) l'ha commentato. Internet, con la sua ridondanza, insieme a tanti detriti talvolta lascia emergere autentiche perle. D'altronde lo scrigno digitale di Zanoncelli è abbastanza pieno da fargli preservare per un libro di carta quel che sul blog non è uscito, come è appena successo con "I gesti della vita" (Edb 2019). Come in molti post di Zanoncelli, così in questo di Marta che egli ha adottato – «ipnotizzato», sorpreso e come spaesato dallo «sguardo di Marta sulle cose» –, l'ispirazione cristiana non è esplicita, ma è intuibile. La giovane autrice narra di un incontro casuale in tram, del «regalo» e della «consegna» ricevuti di «una storia di puro dolore», del suo ascolto e della risposta con la quale ha condiviso a sua volta il proprio dolore (e forse non tutto...). Lo scambio non l'ha lasciata indifferente; così gliene viene un «consiglio spassionato» «a tutti coloro che abbiano ricevuto la fatidica domanda: Cosa vuoi per Natale?». «Chiedete un pomeriggio di the e chiacchiere alla vostra migliore amica, chiedete ai vostri nonni un racconto del loro passato, chiedete ai vostri genitori una giornata diversa da trascorrere insieme, chiedete ai vostri fratelli e sorelle un giro in macchina, senza una meta precisa...». Ciò che ha conquistato Zanoncelli nel post è il «rischio della compassione», che Marta accetta di correre non con «l'amico ricercato o la persona cara», ma con «colui che la Vita ti mette sul cammino» e che «spesso ti scuote del tuo stato di indifferente autismo». A me, per via di quest'idea di chiedere ai nostri cari il regalo della loro compagnia, è sembrato anche il miglior «consiglio per gli acquisti di Natale» tra i tanti che ho letto in questi giorni.
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