Un ventaglio di nuovi contributi per i ministri di culto iscritti al Fondo di previdenza per il clero. È prossima la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale che ogni anno rivaluta gli importi dei versamenti dovuti al Fondo. I nuovi importi stabiliscono la contribuzione valida in via definitiva per l'anno 2007. La stessa contribuzione è estesa in via provvisoria all'anno 2008 e all'anno 2009, fino alla pubblicazione del successivo decreto. In pratica il meccanismo di rivalutazione, causa tempi tecnici, opera di volta in volta per un arco di tre anni.
Il nuovo contributo annuale individuale per il 2007 sale da 1465,80 a 1495,12 euro, con una differenza di 29,32 euro. Il pagamento corrente, ogni bimestre, sale a 124,59 euro.
Il sistema della rivalutazione triennale costringe l'Inps a recuperare una differenza contributiva sugli importi già pagati dagli iscritti al Fondo. La differenza complessiva, compreso il 2008, per i due anni interi è di 58,64 euro, frazionati in 2,44 euro per ogni mese di iscrizione al Fondo.
I versamenti dovuti all'Inps saranno effettuati a cura dell'Istituto centrale per il sostentamento del clero (facendo riferimento ai soli periodi tutelati dal sistema) per conto dei seguenti iscritti al Fondo, italiani oppure stranieri a servizio nelle diocesi italiane: a) i sacerdoti che non sono titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità del Fondo, b) i sacerdoti che hanno presentato domanda di pensione nel corso del 2007 o del 2008, ma che non hanno ancora ricevuto l'assegno, c) i sacerdoti che diventeranno pensionati del Fondo Clero con decorrenza da gennaio 2009 oppure con decorrenza successiva indicata dall'Inps. Si tratta, in ogni caso, di tutti i sacerdoti aventi diritto, anche solo per un periodo limitato, alla remunerazione o all'assegno di previdenza Cei. Un ristretto numero di ministri di culto, a motivo dei redditi del proprio ufficio, paga direttamente all'Inps i nuovi contributi sacerdotali e relativi conguagli, senza transitare dall'Istituto centrale per il sostentamento del clero.
Il recupero a carico dei singoli sacerdoti potrà inoltre variare in relazione alla rispettiva situazione canonica; ad esempio, per l'ordinazione recente oppure per la cessazione del ministero o per l'intervenuto pensionamento di vecchiaia o per invalidità. Le operazioni di recupero seguiranno il calendario che sarà comunicato prossimamente dall'Inps. Tutti i versamenti affluiranno alla sede Inps di Terni, costituita come polo nazionale per la previdenza del clero.
Per i neo pensionati si procederà in ogni caso a trattenere il conguaglio dei contributi, in un'unica soluzione, direttamente sugli arretrati che accompagnano il primo pagamento della pensione. L'Istituto di previdenza è stato recentemente sollecitato ad inviare le comunicazioni sulle modalità di recupero anche alle curie vescovili, garantendo così una più ampia e diffusa conoscenza degli aggiornamenti in corso.
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