Contare le benedizioni
martedì 14 maggio 2024
Nel romanzo western di Alfred Bertram Guthrie Queste mille colline (Mattioli 1885) la redenzione di vita del protagonista Lat Evans si accompagna alla scoperta delle benedizioni che un uomo riceve nella vita. Così un personaggio dialoga con Joyce, la moglie del protagonista: «“Hai un bel bambino e un bravo marito, Joyce”. A Joyce era sempre piaciuto il suo sorriso. “E lui ha una bella moglie e una bella famiglia”. “Sei venuto solo per farci i complimenti?”. “Per ricordarti che non fa male ricordarsi le benedizioni che si hanno. Se un giorno dovessi avere dei dubbi, conta le tue”». E in un’altra pagina sembra proprio che Joyce compia questo esercizio, che assomiglia alla “memoria” di senso biblico: «Joyce guardò Lat e il piccino e non riuscì a trattenere un sorriso. “Ma non mi lamento”. Lat stava facendo saltellare il bambino sul collo del piede. “Non è che mi lamento nemmeno io”. “Si dice mi lamenti” lo corresse lei. Non avrebbe dovuto correggerlo, si disse, anche se lo faceva affettuosamente. Non era un ignorante. E se anche lo fosse? Conta le tue benedizioni! Conta le tue benedizioni, dichiarale una per una…». Un esercizio utile, quello che Joyce compie. E che forse dovremmo fare anche noi, per capire che la redenzione è affare quotidiano, la memoria giorno per giorno delle benedizioni che abbiamo ricevuto. E che spesso, colpevolmente, dimentichiamo. © riproduzione riservata
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