Due fra gli innumerevoli post che pesco nel ribollente mare natalizio di questi giorni convergono su alcuni consigli in ordine ai regali da fare. Mi catturano giacché non sono esente dal «panico» cui allude la fumettista Silvia Ziche ( tinyurl.com/y7c2fsbm ) nell'ultima vignetta pubblicata, allorché la sua eroina Lucrezia si accorgerà di dover comprare «tutti i regali, come al solito, all'ultimissimo minuto». Il primo suggeritore è don Yoannis Lahzi Gaid, il sacerdote egiziano che lavora nella segreteria di papa Francesco. Tra i dieci, esigenti comandamenti per il Natale che ha pubblicato su “Vatican Insider” ( tinyurl.com/ybds7fnw ), uno recita, citando un detto di Oren Arnold assai popolare in Rete: «Al tuo nemico, perdona; al tuo avversario, offri tolleranza; a un amico, offri il tuo cuore; a un cliente, il tuo servizio; a tutti, dona la carità; a ogni bambino, rendi un buon esempio. A te stesso, offri rispetto». Altrove, lo stesso decalogo raccomanda di trovare «il tempo per giocare con i tuoi bambini, di parlare con i tuoi, di uscire insieme ai tuoi», e di donare agli anziani, attraverso «una telefonata o una breve visita», quel «calore che ti avevano dato in abbondanza quando ne avevi bisogno». Tutto centrato sul donare attenzione è anche l'appello che don Mauro Leonardi, secondo suggeritore, posta sul suo blog “Come Gesù” ( tinyurl.com/y8dp2x4d ) dopo averlo redatto per il quotidiano gratuito “Metro”. «L'indifferenza è la vera ruggine che corrode le nostre relazioni e qualsiasi gesto – anche immateriale – che la incrina è un ottimo regalo di Natale»; dunque «un regalo di Natale che sia vero è dire a qualcuno “io non voglio abituarmi all'indifferenza”». Come si vede, per trovare tempo e attenzione per gli altri non c'è bisogno di andare in un ipermercato e neppure sui siti di e-commerce, che pure promettono, a loro modo, un guadagno di tempo; c'è bisogno di andare dentro sé stessi. Ma non è affatto la cosa più semplice.
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