Domanda: «Visto che Fiat e Chrysler sono ormai due marchi ridimensionati e locali, perché non cambiare nome al Gruppo?». Risposta: «Provi a chiedere a Volkswagen se ha voglia di cambiare nome anche dopo il casino che ha combinato con il diesel...». Il curioso botta e risposta di venerdì scorso tra un giornalista americano e Sergio Marchionne durante la presentazione del nuovo piano industriale di
FCA ha dimostrato almeno due cose. La prima è che gli anglosassoni hanno il dono della sintesi e spesso sono più bravi di noi ad andare al nocciolo delle questioni. La seconda è che il valore della suggestione (Fiat per la storia, Chrysler per l'America) ha evidentemente ancora grande importanza. O forse, più semplicemente che MARJ (Maserati-Alfa-Ram-Jeep) sarebbe un po' troppo femmminile, e ARMJ un po' troppo battagliero. Mai dire mai però...
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