Le regole fiscali sul lavoro domestico appaiono per molte famiglie un nebuloso problema, che si ripresenta puntuale ad ogni nuova dichiarazione dei redditi.Fortunatamente le regole sono chiare. Si possono dedurre dal reddito i contributi Inps versati per gli addetti ai servizi domestici (colf) e all'assistenza per-sonale e familiare (baby sitter e badanti), con un limite di 1.549,37 euro e per la sola parte a carico del datore di lavoro. È costume di molte famiglie sostenere anche la quota di contributo a carico della lavoratrice, ma nella dichiarazione dei redditi questa generosità non ha rilevanza ed occorre quindi distinguere le due quote. Si può detrarre dall'Irpef, invece, il 19% del costo di una badante per l'assistenza ad una persona non autosufficiente, non oltre 2.100 euro, ma a patto che il reddito del datore sia inferiore a 40mila euro. La detrazione effettiva non va oltre 399 euro.Marito e moglie. Altro dubbio frequente riguarda chi tra il marito o la moglie può dedurre i contributi. Questa la regola: può dedurre solo chi è il datore di lavoro registrato all'Inps. Di conseguenza il marito, dichiarante nel 730 o Unico, non può dedurre contributi anche se sostiene la spesa ed ha il coniuge a carico, ma non risulta come il datore di lavoro.Voucher colf. Il recente aumento da 5 a 7 mila euro l'anno dei voucher per il lavoro occasionale rischia di ampliare l'area del lavoro sommerso e dell'evasione. Infatti il tetto di 7 mila euro corrisponde a circa 135 euro la settimana. Con questo importo, col quale si acquistano voucher per 13 ore settimanali, nel sistema colf si possono compensare in media 12 ore settimanali (ad 8 euro l'una) con contributi Inps e annessi. Con i voucher non si pagano però ferie, tredicesima, tfr, e si evitano i fastidi della gestione di un normale rapporto di lavoro domestico. Per questo la Fidaldo, associazione di datori di lavoro domestico, denuncia il rischio di un contenzioso su vasta scala delle lavoratrici in voucher. Suggerisce, in particolare, l'opportunità di introdurre precisi limiti di tempo e di importo, tra lavoratore e committente, per configurare più correttamente il lavoro occasionale. Il nuovo sistema dei voucher si impone di fatto oltre la normativa sul lavoro e sulla contrattazione nazionale.Gratuità. La Cassazione ha confermato (sent. 12433/16.6.15) che sono da ritenersi gratuite le prestazioni lavorative effettuate tra persone legate da vincoli di parentela o di affinità oppure rese in una comunità di tipo familiare. La gratuità connota infatti il particolare vincolo e la comunanza spirituale ed economica che lega i soggetti del rapporto.
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