Tra nuovi miracoli e contromiracoli, sogni e incubi, amori e tradimenti, violenza e squallore quotidiano, linguaggio e situazioni sconvenienti è partita ieri sera su Sky Atlantic e in streaming su Now la seconda stagione di Christian, la serie diretta da Stefano Lodovichi (anche produttore creativo, nonché autore e sceneggiatore insieme ad altri) che racconta la storia di un giovane picchiatore (al soldo del boss di un quartiere alla periferia di Roma, l’immaginario Città-Palazzo, sorta di Scampia romana) a cui a un certo punto compaiono le stimmate assieme a poteri taumaturgici non solo per guarire le persone, ma addirittura per riportarle in vita. Sulle tracce di Christian (Edoardo Pesce) e del suo mistero si mette Matteo (Claudio Santamaria), un diffidente postulatore del Vaticano dai metodi indubbiamente poco ortodossi, ma anche l’esorcista padre Klaus (Ivan Franek) convinto che Christian sia l’Anticristo. Intanto, fra diseredati ed esseri sovraumani, incredulità, ironia e cinismo, Città-Palazzo, dopo la morte del suo boss, si sta trasformando vedendo in Christian un nuovo punto di riferimento anche per un riscatto del quartiere. Ovviamente, non mancheranno i problemi, anche per l’arrivo di nuovi personaggi misteriosi e infidi come Nera (Laura Morante), una creatura a metà strada tra il divino e l’umano, che entra in scena per disturbare i piani del Biondo (Giulio Beranek), che in una sorta di dualità soprannaturale, un gioco di potere fra santi e demoni, rappresenta il bene. Tutto comunque da capire se in questa seconda stagione il bene prevarrà sul male. Nella prima si aveva l’impressione che il germe di bene presente al fondo di ogni personaggio, anche il più crudele, potesse prevalere provocando un cambiamento di vita. Invece, a prevalere è stato finora il più delle volte il male.
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